I Gladiatori di Palazzo e le profezie di Max Weber
“Il politico di professione” e il potere nell’era digitale da Max Weber ai giorni nostri. Max Weber aveva capito tutto già cent’anni fa. Le sue idee, dal saggio del 1919 “La politica come professione”, sono ancora attuali. Weber ci parla del politico che pretende per se, quello che in qualche modo influenza la distribuzione del potere e gli interessi che da questa ne derivano. Prima di tutto: “il mantenimento del potere”. Esistono due tipologie di politici, quelli che vivono per la politica e quelli che vivono della politica. La differenza? Un abisso! I primi sono gli idealisti e credono ancora in una missione, i secondi invece, sono quelli che utilizzano qualsiasi mezzo per mantenere le proprie posizioni di potere. La continua disaffezione per la politica è anche a causa di questi ultimi e soprattutto per quei politici di professione, visti dal popolo come insaziabili e corrotti e quindi causa di tutti i problemi che affliggono la società. Ma qual è oggi il mestiere del politico? Per Weber il mestiere del politico è durissimo e deve avere delle regole imprescindibili: “Passione”, vocazione, non carriera; “Responsabilità”, sulle scelte e relative conseguenze; “Distacco”, ovvero giudizio oltre i propri interessi. Weber aveva intuito anche il terremoto digitale che avrebbe stravolto tutto attraverso i social, dalla personalizzazione del dibattito al predominio del consenso sulla sostanza, fin ad arrivare all’emergere del “Leader” (capo partito) che tutto può e tutto fa in barba alla debolezza delle istituzioni. La mappa attuale del potere politico si conforma su alcuni punti principali che ci conducono ad un progressivo indebolimento delle istituzioni, all’ascesa di leader populisti che ottengono il consenso attraverso le piattaforme digitali e alla governance globale che provoca crescenti tensioni tra regole nazionali e sovranazionali. La continua e progressiva digitalizzazione del sistema politico causa anche la disaffezione elettorale per la scomparsa delle ideologie con la conseguente difficoltà di costruire nuove visioni. La Politica non dovrebbe essere un “Talk Show”, ma “Responsabilità”, capacità di andare oltre, avere visione, costruire un futuro e i concetti di Weber potrebbero essere l’antidoto contro la vuota retorica populista, l’illusione e la semplificazione ideologica che vengono interpretate dai politici contemporanei. Le lezioni di Weber sono profondamente attuali e il “Politico di professione” dovrebbe mantenere una sorta di equilibrio tra idealismo e pragmatismo, tra sogno e realtà. La politica è una cosa seria, è una missione, una sfida. Weber e la politica contemporanea: Attualità di un pensiero rivoluzionario. “La Politica di Professione”.
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