Lauwin Planque – Il Tour de France 2025 entra subito nel vivo con la seconda tappa, in programma domenica 6 luglio, da Lauwin Planque a Boulogne sur Mer. Una frazione lunga 209,1 km, caratterizzata da un dislivello di 2.550 metri, che promette scintille tra i protagonisti della classifica generale. Dopo l’avvio nervoso e ventoso della prima giornata, il tracciato di questa seconda frazione cambia registro, offrendo un terreno movimentato, collinare, nervoso, e adatto tanto agli attaccanti quanto ai corridori completi, capaci di reggere gli strappi e farsi valere in un finale esplosivo. Si resta ancora nell’Alta Francia, con partenza dalla periferia di Lille, nel cuore delle Fiandre francesi. La carovana si muoverà in direzione ovest verso il Canale della Manica, attraversando campagne esposte al vento e piccoli centri storici come Douai, Arras e soprattutto Montreuil sur Mer, resa celebre da Victor Hugo che vi ambientò alcune scene de I Miserabili. La tappa si concluderà a Boulogne sur Mer, una delle città più iconiche della costa d’Opale, affacciata sullo Stretto di Dover, già sede d’arrivo nel Tour 2012.

Il tracciato sarà decisamente più impegnativo rispetto alla giornata inaugurale. Dopo una prima parte di gara relativamente scorrevole, con tratti pianeggianti e qualche saliscendi, il primo vero banco di prova arriverà attorno al km 103 con la Côte de Cavron-Saint-Martin, la prima salita classificata di giornata. Da quel punto in poi, la corsa entrerà in una fase decisamente più nervosa, con un susseguirsi di curve, strade esposte al vento e continui cambi di ritmo. Il tratto centrale sarà movimentato ma ancora interlocutorio, fino allo sprint intermedio posto a Enocq, al chilometro 154. È però negli ultimi trenta chilometri che la corsa si accenderà davvero. Tre salite in rapida successione, la Côte du Haut Pichot, la Côte de Saint-Étienne-au-Mont e infine la Côte d’Outreau, comporranno un finale esplosivo, che si chiuderà con un arrivo in salita a Boulogne, su una rampa al 3% di pendenza. Questo tipo di finale richiama le classiche vallonate, dove la capacità di scattare sugli strappi brevi e mantenere un’alta intensità fa la differenza. Non si tratterà dunque di un arrivo per velocisti, ma per quei corridori dotati di resistenza e spunto veloce, capaci di emergere in un contesto caotico e incerto. Tra i principali candidati al successo di giornata ci sono i corridori più completi, esplosivi e adatti ai finali mossi. Wout Van Aert appare come uno dei favoriti naturali, forte della sua completezza e dell’esperienza su arrivi simili, come dimostrato già nel 2022 proprio a Boulogne. Anche Mathieu Van der Poel, libero da compiti di gregariato per Philipsen, potrebbe trovare terreno ideale per una delle sue azioni esplosive. Tom Pidcock, in grande condizione, rappresenta un’altra pedina chiave in un finale da classica, mentre Mattias Skjelmose potrebbe approfittare del terreno misto per un attacco da lontano. Tadej Pogacar, come sempre, non attenderà le Alpi per accendere la corsa e se ci sarà l’occasione, non mancherà di provarci, magari per infliggere qualche secondo ai rivali più in difficoltà. Occhio anche ai francesi, motivati a ben figurare in una tappa dal forte sapore nazionale con Benoit Cosnefroy e Valentin Madouas che sono due nomi caldi, così come Romain Gregoire, talento emergente della Groupama-FDJ che potrebbe cercare gloria in casa. Ma la tappa di domenica sarà anche un nuovo banco di prova per gli uomini di classifica. Dopo i ventagli della prima frazione, che hanno costretto Evenepoel e Roglic a cedere 39 secondi, la seconda giornata rappresenta già un momento chiave per valutare la brillantezza degli uomini più attesi. Un finale nervoso, tecnico e con pendenze, anche se moderate, può diventare l’occasione per creare distacchi, o quantomeno mettere pressione a chi non è ancora al massimo della forma. Pogacar e Vingegaard, apparsi attenti e brillanti fin da subito, potrebbero decidere di muoversi, anche solo per saggiare la tenuta altrui. Per Evenepoel e Roglic, sarà fondamentale evitare ulteriori perdite di tempo, il terreno è insidioso, e le squadre dovranno restare compatte e concentrate, soprattutto se il vento dovesse tornare a soffiare con forza nella zona costiera. Il rischio di nuovi ventagli, soprattutto negli ultimi 60-70 km, non è affatto da escludere. La posizione geografica della Côte d’Opale, aperta e senza ripari naturali, espone i corridori alle folate laterali del vento di nord-ovest, previste anche domenica. Questo obbligherà le squadre dei big a mantenere le prime posizioni del gruppo, aumentando la tensione e il dispendio energetico fin dalle prime fasi di gara. Chi sarà mal posizionato rischia di pagare un prezzo salato.
In sintesi, la tappa da Lauwin-Planque a Boulogne-sur-Mer non sarà affatto una semplice giornata di trasferimento. Si tratta della prima vera frazione selettiva, capace di dire molto sulle gerarchie che si stanno formando e sulle condizioni fisiche dei protagonisti più attesi. Gli attaccanti ambiziosi e i cacciatori di classiche troveranno pane per i loro denti, ma i big della generale non potranno permettersi distrazioni. In una corsa come il Tour, ogni secondo conta, e già dalla seconda giornata si corre il rischio di perdere molto.



