Ocio… che arriva “Don Ocio”! Oggi vogliamo raccontarvi una vicenda di cronaca (giudiziaria) che sfocia nel sociale, e che fa certamente riflettere: protagonisti un sacerdote “social” ed una ragazza minorenne. Ciascuno dei lettori, apprendendo i fatti, potrà farsi la propria opinione.

Si chiude con un patteggiamento il procedimento a carico di don Carlo Occelli, meglio conosciuto come “Don Ocio”, il sacerdote che commentava quotidianamente il Vangelo sui social media e che è stato accusato di aver avuto rapporti con una sedicenne. L’ex responsabile della pastorale giovanile di Cuneo ha patteggiato ieri, in Tribunale, una pena di un anno e otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale.
La condanna è giunta per l’ipotesi di reato che tutela i minori da abusi sessuali.
Nonostante gli avvocati di Don Occelli abbiano sostenuto che la relazione fosse “consenziente” e che i giudici abbiano escluso l’elemento della costrizione fisica della ragazza, la legge presume che una giovanissima di 16 anni non possa fornire un consenso informato in piena autonomia.
La vicenda ha avuto immediate ripercussioni sulla carriera ecclesiastica del sacerdote. Don Occelli, classe 1975 e ordinato nel 2001, è stato per un periodo vice parroco e poi parroco al Cuore Immacolato di Maria. A seguito delle accuse, la Diocesi di Cuneo-Fossano ha preso provvedimenti: il prete è stato trasferito dalla parrocchia e destinato a un’esperienza in ambito caritativo, nell’ambito di iniziative promosse da Caritas Italiana, per la durata di un anno.
Il sacerdote, che aveva saputo sfruttare la rete per divulgare il suo messaggio religioso, affidando ai canali online i suoi apprezzati commenti al Vangelo, chiude così un capitolo giudiziario che ne ha oscurato l’immagine pubblica. Il patteggiamento è stato raggiunto con l’assistenza dei legali Andrea Cianci e Fabrizio Revelli.
