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RESTYLING ingresso al Castello di Milazzo, “NO” del M5S: “VIOLENTA MODERNITÀ”

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Diventa realtà l’idea portata avanti dall’Amministrazione comunale di rendere più accessibile l’ingresso del Castello che aveva portato l’ente a sottoscrivere un protocollo d’intesa con la Raffineria finalizzato al ripristino del Portale d’ingresso e del percorso lungo la Cinta Spagnola della Cittadella Fortificata con interventi che avrebbero riguardato l’abbattimento delle barriere architettoniche.

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La Ram in quella occasione ha messo a disposizione 100 mila euro e adesso gli uffici di palazzo dell’Aquila hanno ultimato la progettazione esecutiva che dovrà ricevere le autorizzazioni di rito e i necessari nulla-osta dagli enti preposti.

A quel punto si procederà all’appalto dei lavori per individuare la ditta specializzata ad eseguire l’intervento volto -come spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Santi Romagnolo – “a migliorare l’accoglienza e l’accessibilità della Cittadella fortificata e a garantire ai visitatori, inclusi quelli con mobilità ridotta, la possibilità di raggiungere e fruire pienamente dell’area del Castello. Anche per questo lavoro nessun costo a carico del bilancio e neanche del Pnrr”.

“Nel nostro programma abbiamo scritto che il Castello di Milazzo non è solo un bene culturale, ma un simbolo identitario, un luogo dell’anima collettiva. La sua tutela deve fondarsi su rispetto, conoscenza e coerenza storica, non su interventi che ne alterano la natura o ne snaturano il valore architettonico”, tuona il gruppo territoriale del M5S di Milazzo guidato da Michele Vacca.

“Per questo riteniamo profondamente sbagliata la scelta di questa amministrazione di modificare l’attuale pavimentazione del Castello, livellandola in nome di un presunto adeguamento per l’accessibilità.

Un intervento del genere, finanziato con fondi extrabilancio provenienti dalla raffineria di Milazzo, rischia di violentare uno dei complessi fortificati più importanti d’Europa, stravolgendo un equilibrio storico che andrebbe invece preservato e valorizzato – continua la nota dei pentastellati -.

L’accessibilità per le persone con disabilità è un obiettivo giusto e necessario — ma non può essere perseguito sacrificando l’autenticità del bene. Se si vuole garantire davvero un accesso inclusivo, occorre un piano complessivo e scientificamente fondato che coinvolga tutto il complesso fortificato, non un intervento parziale e di facciata.

Il Castello non ha bisogno di “modernizzazioni”, ma di cura, manutenzione, ricerca e valorizzazione rispettosa, come previsto nel nostro programma.

Chi amministra ha il dovere morale di trattare il patrimonio culturale con disciplina, onore e consapevolezza, ricordando che la bellezza di un luogo storico non si misura nella sua omologazione, ma nella sua unicità”.

E concludono: “Milazzo merita una visione più alta: una politica che difende la storia, la cultura e la verità dei luoghi — non una che li riduce a vetrine da risistemare con fondi di comodo”.

(Giovanni Luca Perrone)

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