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LICENZIAMENTI Cargill di Giammoro: il Ministro Urso SI IMPEGNA A SCONGIURARLI 

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Incontro a Palazzo Piacentini, ieri pomeriggio, tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per un confronto su dossier di prioritario interesse per l’isola, dalle vertenze Telecontact Center e Cargill agli investimenti di StMicroelectronics a Catania.

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Per affrontare la situazione della Telecontact Center, società del gruppo Tim coinvolta nella cessione del ramo d’azienda a Dna Sr, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, in stretto coordinamento con il ministero del Lavoro, assumerà un ruolo attivo nel confronto tra le parti, per accompagnare la transizione societaria e garantire la continuità delle attività senza ricorso agli ammortizzatori sociali. La vertenza in Sicilia riguarda circa 900 lavoratori, di cui 336 a Caltanissetta e 550 a Palermo.

Sul fronte Cargill, il ministro Urso ha assicurato al presidente Schifani l’avvio di un confronto, da parte del dicastero, con la multinazionale per individuare soluzioni alternative alla procedura di licenziamento collettivo dei 50 lavoratori dello stabilimento di Giammoro (Me). Il Mimit affiancherà la Regione Siciliana, impegnata a definire nuove prospettive di reindustrializzazione e strumenti di sostegno occupazionale, con l’obiettivo di rilanciare un sito produttivo strategico per l’area tirrenica messinese. “È un segnale forte di attenzione del governo nazionale verso la Sicilia – ha dichiarato Schifani – Abbiamo ottenuto impegni concreti per la difesa dei lavoratori e per il rilancio del sistema produttivo regionale. Continueremo a collaborare con il ministro Urso per trasformare le crisi in opportunità di crescita”.

Lo scorso 6 ottobre Cargill ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti fissando nella data del prossimo 19 novembre la conclusione della procedura di legge nonostante le pressioni sindacali e politiche.

La multinazionale americana da parte sua continua a scegliere la strada del silenzio. Nessun comunicato stampa, nessuna presa di posizione anche in merito alla possibile presenza di acquirenti.

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