Ci sia perdonato il titolo ironico che non vuol essere assolutamente irriverente, ma che è dedicato a tutti quei complottisti che, con aria spocchiosa da sapientoni “so tutto io, tu sei un povero ingenuo”, ormai da settimane ci raccontavano di un Papa già morto, ma non ancora sepolto (forse ibernato o mummificato, chissà…) e di manovre oscure per prepararne la successione.
Non mettiamo in dubbio che queste ultime vi siano, ma è nella normalità quando un Pontefice è anziano e anche malato. Gli stessi hanno pure analizzato da novelli fisionomisti del terzo millennio l’unica fotografia divulgata in questo mese di degenza di Francesco al Gemelli. In quella circostanza “non si vedeva il volto ed era voluto poiché non era lui” hanno decretato senza appello i nostri.
Andiamo alla realtà… che forse è meglio.
Quella immagine era bellissima, doveva solamente essere “guardata” con attenzione, avremmo compreso che era stato lo stesso Bergoglio a volersi far vedere non mettendo in primo piano sé stesso ma l’Altare, il Crocifisso e… la sua sofferenza. Era proprio lui quel Pontefice ma soprattutto quell’Uomo ritratto della Sofferenza.
E la realtà è che dopo 38 giorni Papa Francesco torna fra noi, si affaccia al balcone del Policlinico Gemelli di Roma, sale in auto e torna alla Casa di Santa Marta, non prima di avere fatto tappa a Santa Maria Maggiore per portare quei fiori gialli che aveva portato la signora Carmelina, calabrese, ed il Pontefice aveva definito “belli”.
Francesco è sempre lui, nonostante la malattia, con il suo pollice in alto ed il suo sorriso accennato a voler rassicurare tutti. I medici parlano di due mesi di convalescenza ed è giusto che sia così, lunga vita a Sua Santità… W il Papa!
