17 C
Milazzo

Giro d’Italia 2025 – Analisi 9a tappa – Gubbio-Siena (km 181,0)

Pubblicato il :

Gubbio – Il Giro d’Italia 2025 entra nel vivo con la nona tappa, una frazione attesissima dagli appassionati e dai corridori più abili sullo sterrato. Oggi, da Gubbio a Siena, si correranno 181 chilometri ispirati in tutto e per tutto alla classica del nord più italiana che ci sia: le Strade Bianche. Sarà una giornata destinata a creare scompiglio, a esaltare i corridori da classiche e a mettere sotto pressione i pretendenti alla maglia rosa, che dovranno dosare le energie per evitare trappole e distacchi. Il gruppo partirà da Gubbio, con un tratto di avvicinamento che porterà i corridori a scavalcare l’Appennino umbro-toscano attraverso Cortona, Sinalunga e il primo Gran Premio della Montagna, quello de La Cima. È un preludio mosso ma regolare, destinato però a lasciare spazio a uno dei finali più spettacolari e impegnativi dell’intera Corsa Rosa. Superato San Giovanni d’Asso, si entra nelle celebri Crete Senesi, dove le strade si trasformano in polvere e fatica. È qui che comincia davvero la tappa. Il primo settore di sterrato è quello di Pieve a Salti, lungo 8 chilometri, ondulato, tecnico, irregolare, perfetto per creare le prime selezioni o per dare il via alle prime azioni tattiche da lontano. Da qui in poi non ci sarà quasi più respiro. A distanza ravvicinata arrivano altri due tratti fondamentali, il settore di Serravalle, lungo 9.3 chilometri, e subito dopo quello di San Martino in Grania, 9.4 chilometri filanti in mezzo alle colline toscane. È un tratto di corsa nervoso, in cui le squadre saranno costrette a lavorare per proteggere i capitani, tra sterrate scivolose, curve tecniche e continui cambi di pendenza. Ma il vero cuore della tappa, ciò che richiama con più forza la Strade Bianche, sono gli strappi finali, brevi ma micidiali. A Monteaperti la strada si impenna con pendenze a doppia cifra su fondo sterrato. È il primo grande trampolino per chi vuole attaccare. Poco dopo arriva il Colle Pinzuto, due chilometri e mezzo durissimi, con tratti che sfiorano il 15%. Usciti dall’ultimo tratto di sterrato, la corsa si dirige verso Siena, ma il finale non concede tregua. Ai due chilometri dal traguardo si imbocca via Esterna di Fontebranda, una salita cittadina con pendenze al 9%, che segna l’inizio dell’ultimo sforzo. A 900 metri dall’arrivo si entra dalla Porta di Fontebranda e si incontra il suggestivo selciato del centro storico. Le rampe di via Santa Caterina, con pendenze fino al 16%, potrebbero spezzare le gambe a chi ha già dato tutto. Gli ultimi 500 metri sono una corsa al cuore della città, svolta a destra in via delle Terme, quindi via Banchi di Sotto e il tradizionale arrivo in Piazza del Campo, dove il vincitore alzerà le braccia sotto lo sguardo di una delle piazze più iconiche d’Italia.

- Advertisement -

I favoriti per la vittoria di tappa sono nomi che profumano di classiche del nord. Tom Pidcock è uno dei più attesi, insieme a Wout Van Aert. Kasper Asgreen, Dylan Van Baarle e Dylan Teuns hanno l’esperienza e la gamba per inserirsi in una fuga da lontano, mentre corridori come De Bondt, Hermans o Poels potrebbero approfittare di una giornata in libertà per tentare il colpo. Occhio anche a Ulissi stesso, se dovesse tenere sui tratti più duri, potrebbe sfruttare il finale adatto alle sue caratteristiche.

- Advertisement -

Articoli Correlati

- Advertisement -spot_img
- Advertisement 4 -spot_img