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“HA UN VIZIO DI MENTE”, assolto lo stalker di una donna nei Nebrodi: SVOLTA IN APPELLO 

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La Corte d’Appello di Messina ha assolto un uomo, residente nel comprensorio dei Nebrodi, chiamato a rispondere di atti persecutori nei confronti di una donna. L’imputato era stato accusato dalla parte offesa, con la quale aveva instaurato un rapporto di frequentazione, di aver posto in essere reiterate condotte moleste attraverso gravi minacce, ingiurie e intimidazioni, oltre a vari appostamenti presso l’abitazione della donna, il luogo dove la donna lavorava ed altri luoghi pubblici da lei frequentati. Riformando la sentenza di primo grado, pronunciata dal Tribunale di Patti al termine del rito abbreviato, la Corte d’Appello ha quindi accolto le eccezioni proposte dal difensore dell’uomo, l’avvocato Massimiliano Fabio, che aveva sollecitato l’esclusione della circostanza aggravante già contestata e che l’attenuante del vizio di mente fosse valorizzata in relazione al dolo del reato e riconosciuta come preminente, andando a incidere sulla valutazione del dolo (l’intenzionalità) del reato.

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Nel giudizio d’appello, la Corte ha disposto anche l’esecuzione di un accertamento peritale da parte di uno specialista che ha evidenziato le gravi patologie di cui l’imputato risulta affetto, facendo rilevare una chiara connessione tra la patologia in atto nel periodo di contestazione ed il tipo di reato per cui l’uomo era accusato. Emettendo la sentenza assolutoria nei confronti dell’imputato, con la formula perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto, la Corte ha dichiarato anche l’inefficacia della misura cautelare applicata nei confronti dell’imputato che si trovava sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

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