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INFERNO nel Carcere di Barcellona, detenuto AGGREDISCE IL MEDICO: la condanna dell’Ordine

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Non si ferma l’ondata di aggressioni all’interno delle carceri italiane. L’ennesimo episodio si è verificato nella casa circondariale Madia di Barcellona . Questa volta a subire la violenza di un detenuto è stato il medico dell’infermeria.

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Pezzi di vetro e plexiglass nascosti in tasca pronti per essere usati durante l’ennesimo caso di brutale violenza, fisica e verbale, da parte di un detenuto della casa circondariale nei confronti del medico di turno che gli aveva appena prescritto una ipoglicemia con valori di 36 mg/ml da trattare con la massima urgenza, prevedendo una terapia infusionale grazie all’aiuto del 118. Ma non appena il dottore, chiamato dal personale infermieristico del reparto ha detto al recluso che avrebbe chiamato i soccorritori, si è scatenato l’inferno e il detenuto ha minacciato mazzate per tutti, tanto da costringere la vittima a rifugiarsi in bagno prima di essere fortunatamente difeso dall’assistente.

Il sanitario, che aveva prescritto una terapia infusionale urgente, è stato costretto a rifugiarsi in bagno per sfuggire alle minacce, fino all’intervento di un assistente che ha scongiurato conseguenze peggiori.

Dura la presa di posizione dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Messina. «Non ci sono più parole per condannare e stigmatizzare ancora una volta un episodio di violenza grave e inaccettabile – ha detto il presidente Giacomo Caudo – esprimo solidarietà a nome di tutti i colleghi al medico protagonista di questo brutale atto, proprio nel momento in cui compiva la sua più nobile missione».

Caudo ha evidenziato come l’aggressione non solo abbia svilito il ruolo del medico, ma abbia anche messo a rischio la salute dello stesso detenuto, che rifiutando le cure ha esposto la propria incolumità a gravi conseguenze. “Esprimo solidarietà a nome di tutti i colleghi al medico protagonista di questo brutale atto, proprio nel momento in cui compiva la sua più nobile missione, cioè quella di evitare pericolose conseguenze per la salute del paziente, intervenendo tempestivamente con la giusta e opportuna terapia e spiegando in modo chiaro la gravità della situazione a chi invece ha voluto irresponsabilmente e vergognosamente ribaltare il valore del ruolo medico, insultandolo e svilendolo, oltreché rischiando nel contempo la sua stessa incolumità”.

(Giovanni Luca Perrone)

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