L’ex Rettore si era dimesso dopo lo scandalo dei rimborsi gonfiati.
Il Giudice per l’udienza preliminare (Gup) ha rinviato giudizio l’ex Rettore, Salvatore Cuzzocrea e l’ex Direttore Generale Francesco Bonanno dell’Università degli Studi di Messina. Assieme ai due sono stati rinviati a giudizio anche gli imprenditori Giuseppe Cianciolo, Santo Franco, Michelangelo Geraci e Rosaria Irene Ricciardello.

Per quanto riguarda gli altri due imprenditori, Daniele Renna e Raffaele Oliva, invece hanno patteggiato una pena di 10 mesi e 600 euro di multa.
Le accuse nei confronti degli imputati comprendono turbativa d’asta e falso in atto pubblico. La vicenda trae origine dai rilievi mossi dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) nell’aprile del 2022, riguardanti presunti abusi nella gestione degli appalti e delle forniture dell’università messinese. Secondo l’ANAC, l’ateneo avrebbe affidato contratti “al di sopra delle soglie comunitarie, senza gara obbligatoria, utilizzando in maniera abusiva la normativa emergenziale”. L’Università di Messina è parte civile in questo procedimento.
L’indagine è nata dalle denunce del sindacalista Paolo Todaro e riguarda precisamente rimborsi per oltre due milioni di euro percepiti dal rettore tra il 2019 e il 2023.
Nonostante l’inchiesta in corso, nel 2023 Cuzzocrea è stato nominato consulente a titolo gratuito dal Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, per supportare i “processi per la qualità della didattica e del reclutamento universitario”. La nomina non è passata inosservata e ha suscitato critiche politiche, con il deputato di Avs Angelo Bonelli che ha annunciato un’interrogazione parlamentare:
“Alla luce di questa grave vicenda giudiziaria, ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo se ritenga opportuno mantenere Salvatore Cuzzocrea nell’incarico di consulente della ministra Bernini e come componente della commissione VIA nazionale, nomina effettuata dal ministro Pichetto Fratin. Ritengo inopportuno che chi è coinvolto in un’inchiesta di questa portata continui a ricoprire incarichi di rilievo nelle istituzioni pubbliche esprimendo pareri su progetti di infrastrutture e sulle politiche del ministero della ricerca e dell’università”.
