Sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Ornella Pastore e ora dovranno difendersi a febbraio davanti al Tribunale monocratico di Messina un’avvocata di Sant’Agata di Militello di 57 anni e il marito architetto di 59 anni, anche lui santagatese. Le accuse contestate a vario titolo sono tentata estorsione e calunnia. Parte offesa è un noto penalista messinese, proprietario del terreno e le costruzioni che la collega voleva acquistare. Ma il penalista non era interessato a vendere e per il legale messinese è cominciato un calvario fatto di denunce su tutti i piani, civile, penale e amministrativo. Oltre 20 i procedimenti intentati dalla professionista contro l’avvocato, il progettista e il costruttore, tutti finiti nel nulla. Per fiaccare la resistenza del vicino, l’imputata aveva altresì promosso una serie di giudizi innanzi al tribunale civile di Barcellona ed innanzi al Tar ed al Cga tutti culminati con altrettanti provvedimenti di rigetto, confermativi della linearità dell’operato delle persone offese. Da ultimo non avendo ottenuto nessun risultato sul piano civile ed amministrativo – come emerge dal capo di imputazione – la donna si è rivolta ad un conoscente della persona offesa cui ha indirizzato la richiesta estorsiva: “O la persona offesa vendeva a lei o avrebbe con il supporto del marito continuato a fare denunce a vita”. “Non riesco ad immaginare come sarebbe finita questa vicenda se avessi svolto un altro lavoro. Non si può utilizzare lo strumento del diritto come una clava. La cosa che mi ha lasciato a dir poco sgomento è che non ho mai avuto alcun rapporto con l’imputata con la quale mai ho scambiato una parola. Mi auguro che tragga giovamento da questa esperienza che mi vede mio malgrado coinvolto insieme al mio progettista e costruttore quali persone offese”, commenta l’avvocato, assistito dal legale Alessandro Billè e Gabriele Lombardo, mentre i due imputati sono difesi dagli avvocati Pinuccio Calabrò, Nino Zanghì e Candeloro Nania.

(Giovanni Luca Perrone)



