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Varette & Scazzottate per un Venerdì Santo indimenticabile a Barcellona P.G.

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I messaggi del Comitato Popolare Nasari e del PSI cittadino: “Adesso è il momento di agire per ristabilire la legge!”.

Non era mai successo nulla di simile: in pieno centro, la Via Roma all’altezza dell’Unicredit, e nel giorno tradizionalmente più  importante per fede e tradizione, il Venerdì Santo, con le Varette lì ad un passo (pare che addirittura il corteo abbia ritardato il proprio arrivo sul Ponte Longano) si sono materializzate scene di guerriglia urbana, una maxi rissa fra extracomunitari ed un italiano.

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Si sono purtroppo ripetuti i momenti di panico di ignari cittadini già vissuti qualche settimana addietro in Piazza Alfano, con calci, pugni e lanci di bottiglie tra giovani, sedati dalle forze dell’Ordine intervenute sul luogo insieme a operatori in borghese. Alla fine le cronache parlano di alcuni arresti in fragranza di reato, di fermi e di un italiano ferito in modo più grave, trasportato in ospedale con l’ambulanza del 118. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica degli scontri e le motivazioni.

In un nostro precedente Editoriale avevamo fatto notare che probabilmente ci vorrebbe maggiore autorevolezza ed incisività nell’azione delle istituzioni e delle forze dell’ordine ed in tal senso si orientano anche due realtà cittadine che hanno scritto degli appelli su questa grave situazione e parliamo del Comitato Popolare Nasari e del PSI cittadino.

Il Comitato Popolare Nasari, con il proprio portavoce Michele Mandanici, scrive: “Con profondo sconcerto e amarezza, condanniamo con fermezza i gravi episodi di violenza che si sono verificati durante la secolare e sentita processione delle Varette del Venerdì Santo, simbolo di fede, tradizione e coesione per l’intera comunità. I momenti di tensione e disordine causati da alcuni individui, risultati essere di origine straniera, hanno turbato il raccoglimento e la sacralità di un rito che da secoli rappresenta un momento di unità e riflessione spirituale. È inaccettabile che atti di inciviltà e aggressione trovino spazio in un contesto così significativo per il nostro patrimonio culturale e religioso. Ci appelliamo alle autorità competenti affinché venga fatta piena luce sull’accaduto e vengano presi provvedimenti adeguati nei confronti dei responsabili. Allo stesso tempo, è nostro dovere ribadire che ogni persona che vive e cammina nella nostra comunità è chiamata a rispettarne le regole, i valori e le tradizioni, indipendentemente dalla propria origine. La nostra comunità ha sempre saputo accogliere, costruendo ponti e non muri. Ma accoglienza non significa tollerare la violenza. È tempo che il rispetto sia la base di ogni convivenza. Rinnoviamo la nostra vicinanza a tutti i fedeli e ai partecipanti alla processione che sono stati testimoni di questi atti, e ribadiamo l’impegno a tutelare la dignità delle nostre tradizioni e la sicurezza di chi le vive con fede e partecipazione”.

Il PSI di Barcellona Pozzo di Gotto da parte sua, per bocca del coordinatore cittadino Cosimo Recupero, segnala come “casi analoghi non sono rari in città da qualche tempo a questa parte. Segno di una perdita di controllo del territorio da parte delle istituzioni unita ad una pessima gestione della questione immigrazione. Il Partito Socialista Italiano è storicamente e per propria natura aperto all’accoglienza verso chi scappa da condizioni di guerra e povertà, ma questo richiede che il flusso di migranti verso il suolo italiano sia gestito con intelligenza e fuori dagli approcci ideologici sia di chi vorrebbe respingere tutti, anche in disprezzo delle leggi di salvamento in mare, sia di chi, al contrario, pretende di accogliere tutti indistintamente garantendo poi a chiunque vitto e alloggio senza alcun impegno da parte di chi viene accolto e senza alcuna programmazione di misure atte a raggiungere una reale integrazione. La situazione è ormai fuori controllo. Parte degli immigrati viene arruolata da parte delle organizzazioni criminali per lo svolgimento di attività illegali, a cominciare dallo spaccio di stupefacenti. E’ ora di intervenire a tutti i livelli. Pertanto il PSI di Barcellona Pozzo di Gotto chiede:

– una maggiore azione di controllo del territorio;

– la costituzione di un tavolo permanente dell’ordine e della sicurezza pubblica;

– l’introduzione di un posto di polizia mobile a presidio delle aree a rischio;

– la verifica costante della presenza di migranti sul territorio cittadino, in particolare di quelli irregolari;

– l’installazione di un sistema di videosorveglianza funzionante con controllo remoto;

– il rimpatrio di tutti gli irregolari presenti sul territorio, specie di quelli che hanno avuto modo di farsi conoscere dal sistema giustizia.

Il PSI si dichiara disponibile a collaborare con tutte le autorità preposte alla tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica. L’ora della propaganda leghista e sovranista è finita. E’ arrivato il tempo di agire. Fuori dal territorio quanti non rispettano le regole del vivere civile”.

In chiusura possiamo dire che è veramente giunto il momento di agire concretamente. Così continuando, rischiamo che Barcellona Pozzo di Gotto diventi veramente terra di nessuno, ovvio che i progetti ed il lavorare sul sociale siano una buona strada da intraprendere, ovvio anche che non ci si debba lasciar prendere la mano contro tutti gli stranieri presenti in città (il razzismo è in agguato), ma alle attività educative e rieducative occorre affiancare un controllo più efficace del territorio e pene certe ed immediate per i responsabili, sia stranieri che italiani. 

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