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Per la prima volta, la Rete REAMA della Fondazione Pangea a Barcellona Pozzo di Gotto.

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Per la prima volta, la Rete REAMA della Fondazione Pangea – la rete nazionale che riunisce centri antiviolenza e case rifugio impegnate quotidianamente nella tutela delle donne e dei minori – ha scelto di spostare il proprio appuntamento nazionale da Roma a una sede decentrata ma simbolicamente strategica: Barcellona Pozzo di Gotto.

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Da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2025, il Parco Urbano “Maggiore La Rosa”, con il suo Auditorium, ospiterà le sessioni plenarie dei tavoli di lavoro nazionali. Un’occasione fondamentale per restituire il percorso condiviso tra operatrici, attiviste e professioniste provenienti da tutta Italia, volto a rafforzare gli strumenti di prevenzione, ascolto e protezione nei confronti delle donne sopravvissute alla violenza maschile e nei confronti dei minori spesso vittime di violenza assistita.

La candidatura della città messinese è stata proposta dal Centro Antiviolenza “Frida”, attivo sul territorio e parte integrante della rete REAMA. L’iniziativa ha ricevuto il sostegno dell’Assessorato comunale alle Pari Opportunità, guidato da Angelita Pino, che ha fortemente voluto l’approvazione e la realizzazione del progetto.

Coordinatrice dell’incontro sarà Simona Lanzoni, già membro del GREVIO – l’organismo indipendente del Consiglio d’Europa incaricato di monitorare l’attuazione della Convenzione di Istanbul – la cui esperienza e autorevolezza garantiranno una regia attenta e competente.

La presenza dei centri REAMA non rappresenta soltanto un’importante occasione di confronto operativo, ma anche un momento di valorizzazione per la città ospitante. Le delegazioni giunte da varie regioni italiane hanno infatti attivato positivamente il tessuto economico e ricettivo barcellonese, generando un indotto che coinvolge alberghi, ristoranti e servizi locali.

La tre giorni si configura dunque come una vera e propria assise civica, in cui l’impegno contro la violenza di genere si traduce in pratica condivisa e rete. Un segnale forte, in un tempo che ha bisogno di luoghi capaci di custodire e rilanciare il valore della vita e della libertà femminile.

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