A Montemaggiore Belsito, il 13 dicembre si vive, la giornata di Santa Lucia, una delle più attese e occasione per riunirsi in famiglia per gustare i piatti tradizionali preparati a base di grano, con amore e dedizione dalle mani esperte delle signore del paese.
Uno di questi è la “cuccìa”, un piatto tipico della festa di Santa Lucia, che rappresenta un esempio di come la tradizione e la cultura possano essere tramandate di generazione in generazione.

La cuccia si prepara con il frumento “Maiorca” che viene “annitato” cioè pulito da pietruzze e legnetti e messo in acqua fredda per quattro giorni fino a quando i grani si gonfiano per essere messi a cuocere in acqua a mezzogiorno del giorno della vigilia della festa di Santa Lucia… E si mescola mescola per almeno cinque ore fino a quando il grano non sarà cotto per essere mescolato con i ceci cucinati separatamente con lo stesso metodo, che la tradizione dice simboleggino gli occhi di Santa Lucia… A questo punto la CUCCIA è pronta da distribuire, poi ogni persona a casa può condirla come vuole…
Anche la locale Pro Loco provvede alla sua preparazione e distribuzione, che quest’anno si svolgerà presso la sua sede in via Felice Giovannangelo n. 3, per tutta la giornata del 13.
E non è un caso che protagonista di una delle tradizioni locali sia il grano, dal momento che Montemaggiore Belsito è stato il primo granaio della Sicilia, dopo Castel di Lucio, e la sua lavorazione è un’attività che risale a secoli fa.
La tradizione vuole che il grano sia simbolo di abbondanza e prosperità e la festa di Santa Lucia l’occasione per ringraziare la natura e la terra per i doni ricevuti.
Questa festa è anche motivo per gustare altri piatti tradizionali, come l’arancina, le fave, e il pane di grano duro, tutto preparato dalle donne del paese per familiari e amici.
La festa di Santa Lucia a Montemaggiore Belsito è quindi un evento che non si può perdere. E l’occasione per scoprire la tradizione e la cultura di questo paese siciliano, e per gustare i piatti più buoni della sua cucina tradizionale.
Giuseppe Mesi



