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Saponara. Dopo tre anni e mezzo il Sindaco termina il mandato: Consiglio vota la sfiducia

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Il suo voto è stato sino alla fine l’unico elemento incerto sull’esito che avrebbe avuto la mozione di sfiducia, presentata da sette consiglieri il 5 dicembre scorso nei confronti del sindaco di Saponara, Giuseppe Merlino.

Voto che è arrivato per primo intorno alle 21,30 di ieri dopo tutti gli interventi dei consiglieri iscritti a parlare e a seguito di una una “amareggiata” dichiarazione, dalla quale per la prima volta è emersa tutta la sua sofferenza nei tre anni e mezzo trascorsi alla guida del Civico consesso.

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Non ha tradito i suoi colleghi di “Risolleviamo Saponara”, con i quali aveva contribuito alla affermazione elettorale di Merlino, Santo Venuto Adriana Cannistraci ed Emiliano Naborre, firmatari della mozione insieme ai consiglieri di “Insieme per un futuro comune” Nicola Bertino, Cosimo Bertino, Cinzia Ferlenda e Nicola Puglisi.

E così Maria Spidalieri, particolarmente provata, ha aggiunto il suo voto a quello dei sette firmatari della mozione, che in questo modo ha raggiunto il numero valido per determinare la decadenza del sindaco.

Maria Spidalieri

Anche per lei, come per Santo Venuto, Cannistraci e Naborre, una “marginalizzazione” portata avanti dal primo cittadino sin dall’inizio, aggravata dal dovere, per il suo ruolo, di tenere un contegno neutrale al fine di “garantire il buon andamento del Consiglio”. Ma non solo – è stato quasi il suo sfogo – perché ogni qualvolta ha cercato di dare il suo contributo è stata richiamata dal sindaco ad attenersi alle funzioni del suo ruolo istituzionale, subendo una situazionedidattico formativa”, divenuta alla lunga insostenibile.

La conferma della fine all’Amministrazione Merlino è arrivata quando, dopo aver fatto cenno al patto elettorale non onorato, la presidente ha concluso dicendo che “purtroppo non ci sono più le condizioni per lavorare insieme”.

Prima di Spidalieri, Nicola Bertino aveva specificato che non si trattava di giudizio alla persona ma all’operato del sindaco, mentre Cosimo Bertino ha parlato di scarsi risultati amministrativi e della “responsabilità autentica, non rituale e non accomodante alla quale è chiamato il Consiglio per restituire a Saponara una visione” dato che – a suo dire – non è mai stato aperto un dialogo da parte di chi ha preferito “il vittimismo invece di assunzione di responsabilità”. Puglisi è intervenuto invece solo per evidenziare, in risposta al consigliere/assessore Nicola Donato, che i consiglieri di opposizione hanno sempre dato il loro, purtroppo inascoltato, contributo.

Gli ex compagni di squadra hanno invece dato risalto al “tradimento elettorale, come ha fatto Santo Venuto che ha evidenziato un “comportamento arrogante e irrispettoso che ha calpestato la volontà popolare facendo perdere di credibilità l’Amministrazione”, ma anche di “consiglieri trattati come numeri e non come rappresentati dei cittadini democraticamente eletti”.

Concetto questo ribadito dalla consigliera Cannistraci, secondo la quale il suo gruppo è stato chiamato a ratificare senza essere coinvolto nelle scelte, venendo meno ai propositi dell’accordo elettorale.

Emiliano Naborre

Naborre per descrivere la situazione politica ha fatto ricorso ad un’allegoria, citando la “riserva mentale” del diritto canonico la cui conseguenza è l’annullamento del matrimonio, che in questo caso coincide con la sfiducia.

L’accorata difesa dall’operato del sindaco è stata assunta da Antonino Ruggeri e Donato, componenti di “Impegno per Saponara”, insieme a Giusy Battaglia e Antonino Venuto, i quali, dopo la lunga elencazione dei risultati conseguiti, hanno osservato che la mozione di sfiducia non nasce da inadempienze dell’Amministrazione, ma da contrasti personali ed equilibri politici che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale.

Giuseppe Merlino

Il sindaco da parte sua, davanti ad una mozione di sfiducia, non sostenuta – ha detto – da motivazioni amministrative, ma solo politiche, si dice sereno per avere sempre operato con lealtà correttezza, trasparenza e rispetto del mandato elettorale, attraverso un lavoro che ha portato tanti risultati concreti alla comunità.

Ora la parola passa alla Regione Siciliana per la nomina di un commissario straordinario che assume tutti i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio e gestirà l’ordinaria amministrazione e gli atti urgenti e necessari sino alle prossime elezioni.

Santo Venuto
Antonino Ruggeri
Nicola Bertino
“Insieme per un futuro comune”
Adriana Cannistraci

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