Un ponte tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica e territorio
Dal 15 al 18 giugno 2025, Milazzo ospiterà per la prima volta in Sicilia il Convegno Nazionale della sezione “GIT – Geosciences and Information Technologies” della Società Geologica Italiana, giunto alla sua diciannovesima edizione. Si tratta di un appuntamento di grande rilievo per la comunità scientifica italiana, che porterà nella cittadina tirrenica oltre 180 tra studiosi, ricercatori, docenti universitari, giovani laureati e dottorandi, provenienti da ogni parte del Paese. Il Castello di Milazzo, con la sua posizione panoramica e il suo fascino storico, ospiterà i lavori congressuali, offrendo un contesto ideale per l’incontro tra ricerca, territorio e divulgazione.

L’evento gode del patrocinio del Comune di Milazzo e di numerose istituzioni accademiche e scientifiche, tra cui le Università di Messina, Palermo, Catania, Pisa e Siena, e coinvolge prestigiosi enti di ricerca italiani come l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e quattro Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGG, IGAG, IRPI e ISAC). Una rete scientifica estesa e qualificata che testimonia l’importanza e la portata nazionale dell’iniziativa. Il convegno si pone come uno spazio multidisciplinare di dialogo e confronto sui temi più attuali delle Geoscienze, con un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica applicata all’analisi e alla gestione dei dati ambientali. Si parlerà di tecnologie geoinformatiche, di modelli predittivi per il monitoraggio dei rischi naturali, di evoluzione costiera, di gestione delle risorse idriche, di eventi meteorologici estremi, di cambiamenti climatici. La riflessione si svilupperà attraverso una fitta articolazione di interventi orali e presentazioni, distribuiti in due intense giornate di lavori, lunedì 16 e martedì 17 giugno. Il programma prevede un totale di 99 comunicazioni orali e 55 poster, numeri che segnano un record nella storia del convegno.
L’apertura sarà affidata a una conferenza del Dottor Francesco Italiano, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che proporrà una lettura interdisciplinare delle Isole Eolie, presentate come un crocevia di scienza, cultura e arte. Un incipit che racchiude in sé lo spirito del convegno: integrare la conoscenza scientifica con le dimensioni storiche, paesaggistiche e culturali del territorio mediterraneo. Particolare attenzione sarà riservata ai giovani, protagonisti indiscussi del futuro della ricerca. Come da tradizione, sarà assegnato il Premio “Simone Frigerio” alla migliore presentazione orale tra i partecipanti under 32. Il riconoscimento, dal valore di 1000 euro, è sostenuto da aziende del settore come Ecosearch, Hortus, GeoSoul Italia, Socotec Italia, ESRI Italia e Topcon, che hanno deciso di affiancare il mondo accademico nel promuovere la qualità e la comunicazione della ricerca emergente. Il premio, intitolato alla memoria di un giovane geologo scomparso prematuramente, rappresenta un omaggio alla passione e all’impegno di una nuova generazione di studiosi che si confronta quotidianamente con le grandi sfide ambientali del nostro tempo.
La scelta di Milazzo come sede del convegno non è casuale. La città, incastonata tra mare e monti, racchiude in sé una molteplicità di elementi che la rendono particolarmente significativa per chi si occupa di geoscienze: la vicinanza con l’arcipelago eoliano, la presenza di un sistema costiero complesso, il legame storico con la terra e il mare, la centralità del rischio geologico in un’area ad alta sismicità. In questo senso, il convegno si propone anche come un’opportunità per riflettere su come le conoscenze scientifiche possano essere messe al servizio della tutela del territorio e della sicurezza delle comunità locali. Ospitare un evento di tale portata rappresenta, per Milazzo, un’occasione non solo culturale ma anche strategica. Significa diventare per alcuni giorni punto di riferimento nazionale per il dibattito scientifico su questioni centrali come l’adattamento ai cambiamenti climatici, la salvaguardia delle risorse naturali, la gestione sostenibile dei paesaggi costieri e l’uso consapevole delle tecnologie digitali applicate all’ambiente. Significa inoltre valorizzare il patrimonio storico e architettonico della città, trasformando il Castello in una vera e propria cittadella della scienza, in grado di accogliere e stimolare un confronto aperto tra discipline, generazioni e prospettive.
Al termine dei lavori, il convegno lascerà sul territorio non solo una traccia scientifica e culturale, ma anche una rete di relazioni, progettualità e idee che potranno rappresentare un punto di partenza per ulteriori collaborazioni tra enti locali, università, istituti di ricerca e imprese. Un segnale forte, in un tempo in cui la cooperazione tra saperi e istituzioni è la chiave per affrontare le crisi ambientali e costruire un futuro più sostenibile e consapevole.
