Il segretario cittadino del Partito Socialista Italiano di Barcellona Pozzo di Gotto, Cosimo Recupero, interviene con una nota ufficiale sulla riapertura del pronto soccorso dell’ospedale “Cutroni-Zodda” di Barcellona e sulla nomina dei medici.
La cerimonia di riapertura del pronto soccorso di qualche giorno fa, che ha visto anche la presenza del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a parere del Psi di Barcellona, come ricordano di aver fatto rilevare già tempo fa “tutta l’aria di una misura tampone in vista delle elezioni amministrative del 2026, visto e considerato che a fine luglio del prossimo anno, una volta eletto il nuovo sindaco della città, l’affidamento del servizio di P.S. scadrà”.

Il pensiero del Psi per voce del segretario cittadino Cosimo Recupero che entra anche in merito alle nomine dei medici e “rileva anche come le assegnazioni delle sedi medici in attività libero-professionale siano avvenute con criteri non pienamente comprensibili”.
Da qui continua la nota: “La politica locale ed i vertici aziendali, che ormai parlano ad una sola voce, hanno sempre giustificato la mancata riapertura del P.S. con il fatto che non si trovino professionisti disponibili ad assumere il ruolo, tanto che persino i concorsi vanno deserti.
Quando però un medico, nel caso specifico il dr Paolo Calabrò, già responsabile del P.S. di Barcellona ed oggi in pensione, dà la propria disponibilità in attività libero-professionale a seguito di bando per trattamento di codici bianchi e verdi indicando la sede di Patti, notoriamente, anche a seguito di notizie di stampa, sottorganico ed in perenne ambascia, il direttore dell’ ASP Messina vanifica la disponibilità proponendo la sede di Taormina e non di Patti.
Siamo certi – continua la nota – che la decisione sia stata determinata da superiori e inderogabili esigenze organizzative ma il fatto che al Dr. Paolo Calabrò di Barcellona Pozzo di Gotto sia stato prospettato il presidio di Taormina pone più di qualche interrogativo.
Non vorremmo pensare che se magari il dr Paolo Calabrò avesse indicato Taormina magari la sede assegnata sarebbe stata Mistretta.
Ci sorge il dubbio – spiega Recupero -ma sicuramente non è così, che il comportamento di chi dirige l’ASP di Messina possa essere determinata dalla chiarezza con la quale da sempre ed anche ultimamente il Dr. Calabrò ha espresso le proprie riserve nei confronti della gestione sanitaria dell’ASP e sulla pesante, a volte determinante, ingerenza che la politica ha sempre attuato nei confronti di un settore fondamentale come quello sanitario. Sarebbe auspiscabile – conclude – una nota da parte dell’ASP se non altro a chiarimento. Il tempo comunque ci dirà come stanno le cose realmente”.
