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Barcellona, UNA VOCE DAI MILLE VOLTI: Luca Ward in “Il talento di essere tutti e nessuno” CONQUISTA IL “MANDANICI” 

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Quando un artista decide di fare del suo spettacolo un messagggio morale e sociale ecco che nasce la magia di un momento emozionale che non ha un protagonista ma l’interezza di un teatro. Ed è a questo che mira Luca Ward  con il suo viaggio intenso tra autobiografia, poesia, ironia e riflessione attraverso la metafora del mare: lui il comandante di una traversata ideale ed il mare il simbolo di vita, memoria e trasformazione.

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Il suo obiettivo è abbattere la “Quarta Parete” del teatro, quella che simboleggia la distanza tra l’attore ed il pubblico presente in sala e mantiene la sua promessa non solo dichiarando la forte propensione ad instaurare quei rapporti umani che si stanno perdendo ma invitando il pubblico a salire sul palco e partecipare allo spettacolo mettendo a proprio agio i coraggiosi volontari come se fosse il vicino della porta accanto e non l’iconica voce che lo ha reso famoso “MI CHIAMO MASSIMO DECIMO MERIDIO COMANDANTE DELL’ESERCITO DEL NORD GENERALE DELLE LEGIONI FELIX SERVO LEALE DELL’UNICO VERO IMPERATORE MARCO AURELIO PADRE DI UN FIGLIO ASSASSINATO MARITO DI UNA MOGLIE UCCISA E AVRO’ LA MIA VENDETTA IN QUESTA VITA O NELL’ALTRA….AL MIO SEGNALE SCATENATE L’INFERNO !!!”(Russell Crow nè “Il Gladiatore).

Ma Luca Ward è molto più di una voce dai mille volti e durante Il suo racconto biografico con  momenti poetici, passaggi ironici e riflessioni tecniche sul mestiere dell’attore e sul valore della voce (che definisce ”esperienza meravigliosa”) racconta aneddoti professionali, confessioni personali, offrendo una lettura dell’artista come figura in continua trasformazione intrecciando così la propria biografia con una riflessione universale sull’identità e sul tempo. L’artista ha condotto il pubblico in un percorso emotivo, culturale e poetico, sfiorando temi universali, tra cui il peso delle scelte. Le sue parole hanno il peso delle scelte e sono  proprio le sue affermazioni e confessioni  che hanno trasformato il palcoscenico in uno spazio intimo in cui la sua voce ha creato più volte il silenzio in sala – intenso, raccolto – portando lo spettatore “in mare aperto” dove ognuno vede orizzonti personali e prospettive diverse.

Ward invita a “regalare il teatro” affermando essere un luogo di incontri indispensabili per ricreare quei rapporti umani che si vanno perdendo e dichiarando la sua volontà di portare lo spettacolo nei teatri di provincia perchè “sono luoghi di cura, veri pronto soccorso”. Parla della IA racccontando come l’ANAD di cui fa parte (l’Associazione Nazionale Artisti ed Attori Doppiatori) si sia mobilitata per regolamentare questa tecnologia e come la mobilitazione abbia portato a risultati concreti: in Italia un accordo contrattuale ha incluso una clausola che vieta specificatamente l’uso della voce degli attori per addestrare algoritmi di intelligenza artificiale o per il “machine-learning” senza autorizzazione rifiutando  l’uso non etico e non regolamentato.

Ward ringrazia il Teatro Mandanici, lo staff, i giornalisti presenti e il pubblico: «Qui mi sono messo un po’ a nudo» ha specificato ma prima di congedarsi accontenta il pubblico  con il monologo prima citato tratto dal film “Il Gladiatore”, performance richiesta dai suoi fans di tutte le età “scatenando“ una standing ovation :”Finchè ho fiato se qualcuno me lo chiede io lo faccio. È un attestato di stima”.

Chiudendo possiamo dire che Luca Ward è una persona semplice, diretta, una persona che considera la vita un’opportunità da condividere in un mare  in cui tuffarsi e nuotare con forza o  lentezza a seconda della forza delle sue onde o, perchè no, da navigare con una barca carica di esperienza con la dignità di un comandante come suo nonno, di cui ha un magnifico ricordo. Leale, vero, lancia dei messaggi con  la consapevolezza di essere sempre nel posto giusto e al momento giusto. Un Uomo da prendere come esempio? Assolutamente sì, perlomeno per aiutare a far scendere dal piedistallo chi crede ancora che il trovarcisi sopra sia un valore aggiunto. Un ringraziamento cordiale alla Responsabile stampa Valentina Di Salvo.

(Carmen Trovato)

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