Stamane l’interrogatorio nel carcere di Gazzi di Stefano Argentino davanti al giudice Eugenio Fiorentino
Sì terrà stamane nel carcere di Gazzi l’interrogatorio di Stefano Argentino, 27 anni di Noto, reo, secondo l’accusa di aver colpito a morte, con un’arma da taglio, ancora non ritrovata, la giovane studentessa Sara Campanella, 22 anni, di cui era invaghito da circa due anni. Stamane, il giudice Eugenio Fiorentino dovrà decidere se convalidare il fermo disposto dalla Procura e accogliere o meno la richiesta di arresto in carcere.

Stefano Campanella dovrà rispondere di omicidio pluriaggravato. Stamattina, lo stesso dovrà chiarire davanti al giudice dove si trova l’arma del delitto, non ancora ritrovata dagli inquirenti e, soprattutto, se qualcuno lo abbia aiutato prima e dopo il delitto. Domande alle quali dovrà rispondere in presenza del suo legale, avv. Raffaele Leone, nominato dalla famiglia, il quale ha già annunciato, salvo ripensamenti, di abbandonare il caso, nel momento in cui i familiari nomineranno un altro difensore.
Gli ultimi cruciali istanti di vita della giovane Sara Campanella
La ragazza, dopo la lezione, insieme ad alcune amiche si porta sul viale Gazzi, le telecamere del Policlinico immortalano il ragazzo che si sposta nel momento in cui vede uscire Sara dalla struttura. Le amiche si distaccano dalla giovane che rimane sola, la stessa nota la presenza di Stefano e le avvisa con sms. Il ragazzo la raggiunge, iniziano prima a parlare, subito dopo a litigare e, allontanandosi, Sara viene colpita mortalmente alle spalle con tre colpi di arma da taglio, che non le danno scampo. Mortale è il colpo inferto alla giugulare, che le provoca un’eccessiva perdita di sangue, la ragazza riesce a fare pochi passi, stramazza per terra esamine, la corsa nel vicinissimo ospedale è inutile, muore pochi istanti dopo per arresto cardiaco. Il prossimo Venerdì 4 aprile l’aggiunto Marco Colamonici e la sostituta Alice Parialò, conferirà l’incarico al medico legale, che dovrà eseguire l’autopsia sul corpo della studentessa.
La fuga di Stefano Argentino
Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini della video sorveglianza nel tratto che hanno fatto da scenario del del luogo del delitto. Stefano Argentino, Interrogatorio a Gazzi Argentino é riuscito non solo a sfuggirgli, ma addirittura sarebbe riuscito a raggiungere la sua auto per poi dileguarsi per le strade di Messina e raggiungere successivamente Noto, dove si è nascosto in un B&B riconducibile alla madre.
Gli investigatori stanno indagando se qualcuno lo abbia aiutato nella fuga e nella brevissima latitanza. L’auto del ragazzo era parcheggiata nel punto in cui lui è salito a bordo per scappare, oppure con l’auto qualcuno seguiva i passi dei due ragazzi? Dettagli cruciali per stabilire se Argentino possa essere stato aiutato da qualcuno, non necessariamente messo a conoscenza della volontà di uccidere la ragazza, anche se un eventuale complice, appreso del fatto delittuoso, avrebbe dovuto rivolgersi alle forze dell’ordine spontaneamente per raccontare i fatti. Il confronto tra il giudice e l’indagato chiarirà molti aspetti, anche se, stamattina, in questa fase, il ragazzo potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.



