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Il messaggio dell’Avv. Tommasa Siragusa, che da oggi non è più la Direttrice della Biblioteca Regionale Universitaria 

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Pubblichiamo le dichiarazioni dell’Avv. Tommasa “Tosi” Siragusa, che da oggi, 1 luglio 2025, non è più Direttrice della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. Da Direttore Responsabile di “Sicilia Tabloid” esprimo la vicinanza mia e di tutta la redazione del nostro giornale alla carissima Tosi, professionista e donna di elevato livello, augurandole il meglio per il suo futuro professionale e personale. A corollario delle dichiarazioni della ex Direttrice, segue il pensiero, qualificato, dell’Arch. Nino Principato, da sempre figura importante nel panorama culturale messinese.

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Si comunica che LA SOTTOSCRITTA,  non avendo ricevuto dal Sig. Dirigente Generale  dei BB. CC. e dell’identità  Siciliana, proroga del proprio incarico  di Direzione di questa Biblioteca , in scadenza al 30 giugno, a far data dal 1 luglio, non sarà  più nell’esercizio delle proprie funzioni e dunque non LE  saranno più ascrivibili eventuali pubblicazioni di  post, foto e altro sul Sito e sui Social di Istituto.

Quanto sopra ” rebus sic stantibus”.

Si intende esprimere ringraziamento a chi ha fin qui interagito con attiva  amichevolezza, seguendo con crescente interesse la miriade di attività di innegabile qualità e valenza messa a punto in questi sette anni di propria  Direzione della “Giacomo Longo” (con ausilio del personale che ha reso indiscussa  collaborazione) che è  cresciuta in modo esponenziale, con oggettiva  espansione  della propria    visibilità   fino a divenire Centro propulsore  di educazione  permanente, formazione culturale, promozione e valorizzazione del patrimonio librario preziosissimo reso disponibile con  abnegazione e resilienza  alla cittadinanza e alla utenza altra, anche di segno internazionale.

Quanto sopra malgrado le pesanti  criticità  che si sono dovute fronteggiare, che non hanno prodotto scoraggiamento e fatto desistere dall’operare, al contrario.

Di quanto approntato resterà  testimonianza nei post, nelle foto e nei video postati, a futura memoria.

Un plauso a Autorità, Istituzioni scolastiche, Studiosi , Associazioni, Organi di stampa, che hanno reso  pregiato contributo nella realizzazione di eterogenee iniziative, sempre apprezzate da un pubblico che ha trovato nella “Giacomo Longo” consone risposte alla propria variegata domanda culturale.

È  stato bello  e utile.

Un percorso, il Nostro, fecondo, del quale si va fieri, e che ha registrato convinto gradimento, come dimostra il sostegno con le più di mille sottoscrizioni ricevute in poco tempo su iniziativa di qualificati e abituali Sostenitori, per non far calare il sipario su questa Istituzione, con ascendenze settecentesche e un patrimonio di 600.000  elementi, fra manoscritti, incunaboli, testi a  stampa, periodici quali giornali e riviste, incisioni, cartografie, foto cartoline e altro “no book material”.

È  onorevole combattere alcune battaglie, pur se trattasi di guerre invincibili per forza di cose in questa martoriata terra di Sicilia.

Un Caro Saluto a ciascuno.

La Direttrice

Avv. Tommasa Siragusa

E l’Arch. Nino Principato, nei giorni scorsi, aveva pubblicato sulla propria pagina social, il suo pensiero dedicato alla vicenda, che inseriamo a corollario delle dichiarazioni della ex Direttrice.

     Una storia dei nostri tempi, purtroppo, poco edificante quella dell’antica Biblioteca Universitaria, che ha origine nel 1731 quando la fondò Giacomo Longo col nome di “Pubblica Libraria”, divenuta nel 1838 “Biblioteca Universitaria”.

     Trasferita allo Stato nel 1869 con Regio Decreto del 25 novembre divenendo “Biblioteca Governativa Universitaria”, dopo il sisma del 1908 ebbe sede nel 1923 nel nuovo, attuale complesso universitario.

     Con il D.P.R. del 30 agosto 1975 la Biblioteca passa nelle competenze della Regione Siciliana e prende il nome di “Biblioteca Regionale Universitaria”, rimanendo nella vecchia sede all’interno del plesso universitario.

     Fino a quando, alla fine degli anni 90  del Novecento, la Biblioteca viene chiusa. Si apre un contenzioso tra Ateneo e Regione Siciliana fino ad arrivare ad un protocollo d’intesa siglato nel febbraio del 2019 con il quale l’Università entrava in possesso dell’immobile (un regalo?) che in realtà, in virtù del D.P.R. del 30 agosto 1975, era nelle competenze della Regione Siciliana.

    In effetti, in riferimento all’art.2 del R.D. 25 novembre 1869, la Biblioteca era dello Stato: “Art. 2 Le Biblioteche governative, ancorché annesse ad Università o ad altri Istituti, dipendono direttamente dal Governo, e i rispettivi loro Capi hanno comunicazione immediata col Ministero della Pubblica Istruzione. “. Poi passerà alla Regione Siciliana.

     Intanto la Regione affittava dalla Curia gli angusti e insufficienti locali attuali di via Primo Settembre, tanto è vero che non trovando più posto l’emeroteca per i giornali e le riviste e il deposito librario, la prima viene trasferita in locali in affitto da privati in via Consolare Pompea a Sant’Agata e il secondo in via La Farina.

     Tutto ciò contro l’accordo originario che prevedeva che la Regione avesse in cambio dall’Università la sede dell’ex facoltà di Economia e Commercio, dove poter trasferire il patrimonio librario della Biblioteca.

     Un patrimonio immenso di 600.000 elementi, importantissimo e preziosissimo per il valore storico-culturale che fra le ingenti collezioni, si ricorda a titolo di esempio, conserva:

– 503 manoscritti provenienti dal lascito originario di Giacomo Longo, dal Collegio e dalle case gesuitiche e dai conventi e ordini religiosi soppressi dopo l’Unità d’Italia

– 175 manoscritti  e 2 rotoli (XI-XIII secolo) provenienti dal monastero basiliano medievale del SS. Salvatore de lingua phari cui devono aggiungersi 61 frammenti

– 107 pergamene acquistate con il fondo La Corte Cailler

– 423 incunaboli del ‘400

– 3637 edizioni del XVI secolo (cinquecentine).

     Ebbene, la direttrice della Biblioteca Regionale avv. Tosi Siragusa ha avuto l’ardire e il “torto”, nel mese di maggio, di sollevare (giustamente) il caso degli sfratti della Biblioteca di via Primo Settembre e dell’Emeroteca di Sant’Agata.

     E così Tosi Siragusa, che da quando assunse la direzione della Biblioteca Regionale di Messina ne fece un Tempio di Cultura e di Luce, non una semplice e asettica biblioteca di conservazione e consultazione, con innumerevoli convegni, mostre, presentazioni di libri in una città dove oggi vige solo l’oscurantismo culturale, dal primo luglio non sarà più direttrice della Biblioteca perché sollevata dall’incarico.

     Questa la nota del dipartimento dei Beni culturali, con il dirigente generale Mario La Rocca: “Si conferma la volontà dell’amministrazione regionale e del dipartimento di rinnovare il contratto di locazione. Sono state riavviate le interlocuzioni con il sacerdote Lino Grillo, legale rappresentante del Seminario arcivescovile, proprietario dell’immobile, al fine della sottoscrizione del nuovo contratto. Si è così superato un’impasse causato dalle improvvide condotte della direttrice della Biblioteca regionale che in altra sede sarà chiamata a risponderne”.

     Una nota che sa tanto di punizione ma anche di pannicelli caldi, perché con il rinnovo del contratto d’affitto con la Curia non si risolveranno per niente i gravi problemi della Biblioteca Regionale, sarà sempre una soluzione aleatoria e provvisoria oltre che del tutto insufficiente: la Regione Siciliana DEVE sistemare la Biblioteca in una sede definitiva, funzionale ed efficiente in termini di spazi, CHE SIA DI SUA PROPRIETÀ!

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