Il mondo dello spettacolo internazionale piange la scomparsa di Alice ed Ellen Kessler, le gemelle più celebri e amate della televisione italiana e non solo. Le icone dei balletti mozzafiato degli anni ’60 e ’70 – indimenticabili nella sigla di Studio Uno del 1961 con il mitico “Dada umpa Dada umpa”, tra piume e costumi scintillanti – si sono spente all’età di 89 anni a Grünwald, vicino a Monaco di Baviera.

Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, le due artiste hanno scelto il suicidio assistito, una pratica ammessa in Germania a determinate condizioni. La notizia è stata confermata dall’Associazione tedesca per una morte dignitosa (Dghs), con cui le gemelle erano in contatto da tempo.
Ciò che rende la loro decisione eccezionale è la motivazione: non una lotta contro una malattia terminale (a tal proposito, non risulta alcuna patologia specifica), ma la ferma volontà di non separarsi mai. Un atto estremo e simbolico, coerente con una vita interamente trascorsa e condivisa.
“Volevano essere unite per sempre,” è la sintesi della loro scelta finale.
La loro volontà di rimanere inseparabili si estende anche al riposo eterno. Le gemelle hanno disposto di essere riposte in un’unica urna, affiancate alle ceneri della madre, Elsa, e del loro amato cane Yello. La morte congiunta è stata, per Alice ed Ellen, l’ultimo, consapevole passo per suggellare il legame che le ha rese uniche.
La Germania consente il suicidio assistito, ma a precise condizioni che le Kessler hanno rispettato: i richiedenti devono essere maggiorenni e pienamente capaci di intendere e di volere, agendo esclusivamente sotto la propria responsabilità. Resta, invece, vietata l’eutanasia attiva.
Le Kessler, con il loro addio, hanno chiuso il sipario non solo sulla loro vita ma anche su una delle coppie più longeve e affiatate dello spettacolo, trasformando la morte in un ultimo, toccante atto d’amore e di identità condivisa.
(Loredana Aimi)



