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Il vento della memoria soffia su Torregrotta tra sport, legalità e impegno civile nella 4ª Settimana del Ricordo

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Torregrotta – In un clima di partecipazione e consapevolezza, domenica 30 marzo si è conclusa la 4ª edizione della ‘Settimana del Ricordo e della Legalità’, intitolata quest’anno “Il Vento della Memoria Semina Giustizia”. Una manifestazione che ha unito momenti commemorativi, attività culturali e iniziative sportive, trasformando la piazzetta di via Pirandello in un simbolico spazio di riflessione collettiva. Tra gli eventi più sentiti della settimana, il torneo amatoriale di ping pong ha rappresentato un perfetto equilibrio tra svago e impegno civico. L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni Arké, Vivitorregrotta e ASD GS Indomita, con il patrocinio del Comune di Torregrotta, e ha visto la partecipazione entusiasta di giovani e adulti.

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Per tutta la settimana, via Pirandello ha cambiato volto. Le sue mura e i suoi spazi si sono popolati di targhe commemorative dedicate alle vittime innocenti delle mafie. Una presenza silenziosa ma potente, resa ancor più tangibile da manifesti affissi su tutto il territorio comunale, con frasi e riflessioni sul valore della legalità. Questa parte dell’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il circolo PD Torregrotta Valle del Niceto, da anni attivo su questi temi. L’obiettivo era quello di rendere visibile la memoria, darle un luogo, un volto, una voce. Far comprendere che ricordare non è un atto statico, ma un impegno quotidiano, necessario per contrastare le logiche della sopraffazione e del silenzio. Nel cuore della mattinata di domenica, il torneo di ping pong ha attirato appassionati e curiosi, in un clima disteso ma carico di significato. A trionfare sono stati Riccardo Pollicino, nella categoria under 18, e Alessio Pinizzotto, per gli over 18. Un evento ben coordinato da Andrea D’Andrea, presidente dell’ASD Indomita, con il prezioso contributo di Giuseppe Donia, che ha curato gli aspetti tecnici. Al di là del risultato sportivo, ciò che ha colpito è stato lo spirito con cui i partecipanti hanno affrontato la competizione con lealtà, rispetto e senso di comunità. Perché anche una partita può diventare occasione di riflessione, se inserita in un contesto educativo.

“Lo sport è un linguaggio universale – ha commentato Andrea D’Andrea –. Quando si abbina a contenuti valoriali, come in questo caso, diventa uno strumento potente per parlare ai giovani”. A conclusione della mattinata, si è svolto un intenso momento commemorativo con la lettura pubblica dei nomi delle vittime innocenti delle mafie. Presenti le autorità cittadine, presenti il sindaco Antonino Caselli, gli assessori Sframeli, Nastasi e Ilacqua, e il presidente del consiglio comunale Domenico Portaro. Quest’ultimo ha ribadito come la lotta alla mafia non sia affare del passato, ma una questione attualissima, che coinvolge le istituzioni, le comunità e i singoli cittadini. “Il ricordo non deve essere ritualeha dichiarato Domenico Portaro -, ma uno strumento per tenere alta l’attenzione. Le mafie continuano a insinuarsi nei sistemi di gestione pubblica e nella vita quotidiana. Solo mantenendo vivo il ricordo possiamo contrastare la loro cultura”. Anche Franco Corio, presidente di Vivitorregrotta, si è detto soddisfatto per la riuscita dell’iniziativa:“La partecipazione dei giovani è stata la risposta più forte. Sono loro a dover raccogliere il testimone della memoria e trasformarlo in responsabilità”.Tra i momenti più toccanti, proprio la presenza attiva dei ragazzi, che hanno letto ad alta voce i nomi delle vittime. Un gesto semplice, ma ricco di significato, che ha scosso anche i presenti più adulti: la memoria non è un fardello del passato, ma una promessa per il futuro.

Il bilancio dell’evento è più che positivo. La 4ª Settimana del Ricordo e della Legalità ha dimostrato, ancora una volta, come sia possibile unire memoria, sport e impegno civico in un’unica, coerente narrazione. Un lavoro corale, fatto di associazioni, istituzioni, cittadini e scuole, che ha reso concreta l’idea che la cultura della legalità si coltiva nel quotidiano, attraverso azioni semplici ma condivise.

L’auspicio di tutti è che questa manifestazione possa crescere ancora, radicarsi nel tessuto sociale di Torregrotta e fare da modello per altre realtà. Perché, come recita il titolo di questa edizione, “il vento della memoria” ha davvero la forza di seminare giustizia, se trova cuori e menti pronti ad accoglierlo.

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