Ostriche low cost, la ricetta del Ministro dell’Agricoltura.
Un po’ di sale, anzi meglio un po’ di limone e via siamo pronti a degustare una bella ostrica.
Il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha la ricetta giusta per aumentare il consumo delle ostriche. Ridurre l’Iva dal 22 al 10% perché sono diventate un bene di lusso perché hanno costi esorbitanti e non per la loro natura.
Lollobrigida in un incontro al Senato con i pescatori di Goro, in occasione della degustazione di ostriche promossa dal senatore di FdI, Alberto Balboni, afferma che le ostriche “sono un bene di lusso perché sono care, non perché la natura le ha fatte di lusso. E quindi avere la possibilità di una fiscalità in linea con quella europea vuol dire mettere i nostri acquacoltori nella condizione di competere alla pari, questo è lo sforzo che stiamo facendo”.
Ma una volta non era al contrario? Cioè i costi di alcuni beni aumentavano proprio perché erano beni di lusso?
Giusto abbassare le tasse per aiutare gli imprenditori, in questo caso gli acquacoltori, e di conseguenza favorire anche i consumatori, ma si deve partire proprio dalle ostriche? Solo perché sono più resistenti al granchio blu?
Lollobrigida è stato chiarissimo, “abbassare l’Iva significa fare in modo che l’Italia possa competere meglio, perché se in Europa si applica un’Iva più bassa, anche noi dobbiamo essere in grado di offrire un mercato competitivo.”
Un ragionamento giusto in linea generale, ma non per il mercato delle ostriche, visto che é un mercato di nicchia.
Ovviamente le critiche non sono mancate, probabilmente a ragione. Il Partito Democratico ha affermato che la proposta di Fratelli d’Italia è sintomo di un governo sempre più “fuori dalla realtà”: “Gli italiani sono alle prese con l’aumento delle bollette, con una produzione industriale in calo, e invece il governo Meloni si preoccupa delle ostriche”.
Un paradosso?
Una politica di sviluppo per il settore agro-alimentare e in questo caso l’acquacoltura può stimolare la competitività, la crescita e l’innovazione, ma non di certo al mercato delle ostriche, perché buone quanto mai, sono pur sempre un mercato di nicchia!
La vera sfida dovrebbe essere abbassare l’Iva e le tasse in generale, ma con serietà e non a tavola.

