Approvati i documenti di programmazione e di bilancio, nonché il piano comunale di protezione civile.
Giovedì 13 marzo si è riunito il Consiglio Comunale di Merì per approvare il Documento Unico di Programmazione (DUP 2025-2027), il Bilancio di Previsione 2025-2027 e il Piano Comunale di Protezione Civile. Tutti presenti i Consiglieri Comunali alla prima convocazione, hanno permesso di approvare i verbali della seduta precedente all’unanimità.

Il Presidente del Consiglio leggeva il secondo punto all’ordine del giorno, ovvero il DUP. Prendeva la parola il capogruppo indipendente, Rossana Alleruzzo che nel suo intervento leggeva una nota che veniva allegata agli atti del Consiglio anticipando che il gruppo (Alleruzzo, Raffa) avrebbe abbandonato l’aula.
“Senza entrare nello specifico, non possiamo, né vogliamo, avallare un bilancio che non rispecchia le esigenze e le aspettative della nostra comunità”. dichiarava Alleruzzo. Il capogruppo indipendente di Evoluzione Civica continuava parlando dei lavoratori ex art. 23, “desideriamo indicare alla Giunta quale priorità in sede di variazioni al D.U.P. e al bilancio, la valorizzazione di tutto il personale interno piuttosto che ricorrere a incarichi esterni e, in particolare, riconoscere al personale contrattista ex articolista, che da oltre trent’anni lavora per l’Ente, il diritto ad una più giusta ed equa retribuzione, come promesso da questa Amministrazione da anni e come garantito dalla Costituzione”, concludeva poi l’intervento, “La nostra coscienza politica e il nostro dovere verso i cittadini ci impongono di non partecipare a questo voto” e subito dopo abbandonavano l’aula.
Successivamente prendeva la parola il capogruppo di minoranza, Felice Borghese, che a sua volta leggeva una nota a nome del gruppo di minoranza (Borghese, Cicciari, Bucca L.) da allegare agli atti.
“Vi presentate in aula per l’approvazione del bilancio, dopo quindici giorni la scadenza” e continuava, “la verità è che il nostro paese vive nella più totale confusione Politica Amministrativa, un Sindaco sfiduciato dalla sua maggioranza con i numeri insufficienti in Consiglio Comunale per approvare gli atti proposti dalla sua Amministrazione”.
Continuava l’attacco politico dell’ex Sindaco Borghese: “Il paese completamente abbandonato, sporco”, “il Sindaco provvede solo a nominare esperti e nuovi capi settore, la situazione peggiora giorno dopo giorno” e concludeva, “l’arroganza e la prepotenza sta portando il Comune sulla strada del dissesto finanziario”, “pertanto il gruppo di minoranza per il bene della comunità si allontana dall’aula, permettendo con i vostri pochi numeri di approvare il bilancio”.
Con l’abbandono dell’aula dei due gruppi di opposizione, visti i precari equilibri in aula, cadeva il numero legale e la seduta doveva essere sospesa per un’ora.
La strategia dell’opposizione, a quanto sembrava dai documenti prodotti, era mirata a far votare i documenti di programmazione al gruppo di maggioranza, perché se non fossero stati approvati, si sarebbe attivata la procedura per lo scioglimento del solo Consiglio Comunale, come prevede la normativa vigente.
In effetti, al rientro in aula, i presenti erano solo i cinque Consiglieri del gruppo di maggioranza (Pino, Bucca M.C., Gugliotta, D’Amico e Messina), quindi non raggiungendo il numero legale la seduta veniva rinviata al giorno successivo in seconda convocazione, nella quale il numero legale scendeva a due quinti dei Consiglieri in carica.
Il giorno seguente, come prevedibile, le opposizioni non si presentavano in aula e il gruppo di maggioranza, avendo il numero legale, riusciva ad approvare i provvedimenti.
