“Cosa ti manca della Sicilia? U scrusciu du mari.“
Parafrasando l’’immortale Andrea Camilleri, io rispondo che della Sicilia non mi manca nulla; nel senso che noi siciliani abbiamo già tutto ciò che ci serve per essere identità di uomini e donne, di sangue, cultura e modus vivendi.


Pertanto “u scrusciu u facemu nui!” Soprattutto per le idee, quelle geniali, creative, quelle che da sempre scaturiscono dalla mente di persone che hanno fatto della creatività e della passione, il loro lavoro, la loro missione: quella di preservare e al contempo valorizzare, e diffondere il siciliano. In particolare parliamo dell’artigianato locale siciliano, attraverso un gioiello, una pittura, un lavoro su stoffa, ceramica, un riciclo creativo.

È cio a cui hanno dato voce e concretezza (partorito letteralmente) Katia Cuciti, titolare della gioielleria Kadi’ e Bartolo Lo Presti, il creativo di Via Umberto I nel suo negozio/laboratorio “Belle Arti”, ovvero i due ideatori per eccellenza di questa piccola fiera dell’artigianto locale di Via Polidoro Carrozza, una viuzza (a vinedda) di Milazzo fino a qualche tempo fa anonima : -chidda i Filoramu (la storica libreria) Quella costellata da diversi negozietti, artigianali e non, quella dove si è svolto il primo incontro dell’evento succitato: “Arte in Carrozza”, che si terrà ogni venerdì pomeriggio (per il mese di giugno) dalle 16:00 alle 20:00, poi nei mesi di luglio e agosto, anche di sera.

Evento che ha avuto il pieno appoggio da parte di tutti gli altri negozianti e dell’artista Nuccio Pensabene che ha abbellito la via con alcune delle sue opere, ma soprattuto evento patrocinato dall’amministrazione comunale, nella figura dell’Assessore ai Servizi Demografici e Valorizzazione del Settore Commerciale ed Artigianale Angelo Maimone che ha dato subito il suo benestare.

Nell’intervista ho domandato loro: “Siete un’associazione di lavoratori? Un Consorzio di artigiani?” Assolutamente no! Siamo gruppo, ascìari, termine arcaico siciliano che significa ritrovarsi, ricercare le proprie radici, creare un incontro, Quindi un incontro in sinergia, un crogiuolo di maestri artigiani, creativi e artisti, una fucina vera e propria di idee, progetti, in cui arte, tradizione e artigianato sono strettamente correlati tra loro.

È sempre più raro e difficile trovare delle attività economiche che trasmettono l’autentica cultura locale e soprattutto veri artigiani, che hanno il compito di divulgare le tradizioni locali e di offrire prodotti non riproducibili altrove. L’artigiano non è solo un mestiere, ma un modo di vivere, un percorso che permette di esprimere se stessi, di creare con le proprie mani e di lasciare un segno nel mondo. Deriva dal latino ars, artis, che indica ogni abilità materiale o spirituale. Ma soprattutto arte del saper fare, del saper applicare, del sapere creare.

Mentre chiacchieriamo con i due ideatori, si evince chiaramente dai loro occhi e dalle loro parole, una profonda attenzione alla concretezza, al progettare, alla creazione di qualcosa, e la libertà. Si perchè il presupposto per la creazione dell’artigiano è la libertà con cui interagisce nella creazione con lo stimolo, l’ispirazione che riceve dal mondo esterno. «Creatività uguale estemporanea esternazione dei sentimenti», citazione di Katia Cuciti. Quello che infatti ci si aspetta dall’artigiano è che interpreti la richiesta della produzione di un bene che ha una funzione pratica, attraverso la creazione di un prodotto che esprime quella sua personale interpretazione ispirata dal sentimento del momento. Da lui/lei ci aspettiamo creatività e attenzione, rispetto della tradizione e sperimentazione di ogni possibile innovazione, ma soprattutto da ci aspettiamo il contatto umano.

“Creazioni con un’anima che sanno gratificare il cliente che cerca molto di più di un prodotto.” «Abbiamo voluto fortemente realizzare questo evento coinvolgendo vari artigiani di diverse categorie, mostrando l’arte a 360 gradi, quella delle mani delle donne di casa, degli artisti senza bottega o negozio, dei creativi di ogni genere e grado, per dare loro visibilità, lavorando in comunione e sinergia; ma soprattuto per ridare visibilità e movimento (u scrusciu), alle vie del centro di Milazzo che come moltissime città, a seguito dell’apertura dei centri commerciali, subiscono un continuo spopolamento ed una transumanza verso i soliti negozi, e brand».

«ll “fatto a mano” equivale a fatto col cuore, dalle sapienti mani di chi traspone la sua anima in quel prodotto finito, dove il tutto nasce dalla materializzazione di un’idea…» ci dice ai nostri microfoni l’ideatrice Katia Cuciti e lo fa con un luccichio negli occhi dal quale non è possibile farsi accecare.

Quindi cosa aspettiamo? Tutti in carrozza …In Via Polidoro Carrozza a Milazzo. Appuntamento ogni venerdì pomeriggio con la piccola fiera dell’artigianato locale. Troverete espositori provenienti non solo da Milazzo ma anche da paesi limitrofi quali Venetico, Torregrotta, Monforte; e non solo, addirittura c’è chi viene da Augusta e Nizza di Sicilia, con i quali ha fatto da tramite la sig.ra Luisa Lo Castro.
(Lucilla Anzalone)
INTERVISTA AGLI ORGANIZZATORI BY LUCILLA ANZALONE
TOUR FRA LE OPERE BY LUCILLA ANZALONE
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