Si conclude con un’altra assoluzione, perché il fatto non sussiste, il processo che mirava a far luce su una presunta corruzione giudiziaria legata a processi per omicidi di mafia tra gli anni Novanta e Duemila.
Dopo l’assoluzione del magistrato Olindo Canali nel novembre 2022, ieri pomeriggio il Tribunale di Reggio Calabria, pronunciandosi con rito ordinario, ha assolto anche il boss Giuseppe Gullotti. L’inchiesta aveva preso il via dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico, il quale aveva riferito di aver consegnato una somma di 50mila euro, destinata all’allora Procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Olindo Canali.
La promessa, secondo il collaboratore, era di un pagamento complessivo di 300mila euro, a seguito di una presunta mediazione con Salvatore Rugolo, cognato del boss Gullotti. Due erano le principali ipotesi di reato contestate dalla Procura. La prima si concentrava su una presunta corruzione legata al processo per il triplice omicidio Geraci-Raimondo-Martino, avvenuto nel 1993, il secondo episodio, invece, risaliva al 2008 e riguardava il maxiprocesso “Mare Nostrum” e le indagini sull’omicidio del giornalista Beppe Alfano.
Con l’assoluzione di Gullotti, si chiude un capitolo giudiziario complesso e delicato, lasciando sullo sfondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia che avevano innescato l’intera inchiesta. La sentenza del tribunale di Reggio Calabria pone un punto fermo sulla vicenda, stabilendo che le accuse di corruzione giudiziaria non hanno trovato riscontro probatorio nel corso del dibattimento.
