Giuseppe Conte porta in piazza 100 mila persone a manifestare contro il riarmo e si propone come la principale alternativa di governo a Giorgia Meloni. Già alle 13.00 di sabato scorso in piazza Vittorio Emanuele, nel quartiere Esquilino della capitale, si intuiva che i numeri sarebbero stati importanti e così è stato: quando la testa del corteo era giunta al palco in via dei Fori Imperiali, in prossimità di piazza Venezia, la coda stava appena avviandosi.

“Siamo 100 mila” griderà alla fine l’ex premier pentastellato, osannato dalla folla che riempiva il grande viale fino al Colosseo. Cartelli, striscioni e slogan come “Mettete i Meloni nei vostri Cannoni” o “Meloni-Calenda, una stessa agenda”, o “Meloni e Crosetto toglietevi l’elmetto”.
Il piano von der Leyen, ha detto Conte, è un favore alla Germania, che si riarmerà “convertendo in armamenti i propri stabilimenti automobilistici”. Meloni, grida Conte tra gli applausi, approvando il piano “ha svenduto l’Italia, senza avere nessun mandato”. ma sostanzialmente Conte ha lanciato un messaggio anche all’esitante alleato di centrosinistra, il Pd, presente con un’ampia delegazione guidata dal capogruppo in Senato Francesco Boccia: “Oggi nasce una grande alternativa all’Italia del riarmo, dei tagli alla sanità, alla scuola, alle imprese. Li fermeremo. Tutti insieme. È solo l’inizio”.
