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Senato. Azione giudiziaria contro il redattore messinese Fabrizio Bertè: la senatrice Floridia “interroga” il ministro Nordio sulle “querele temerarie” ai giornalisti

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L’attualissimo grave tema delle “querele temerarie”, attentanti al sistema democratico del nostro Paese è stato oggetto della “Interrogazione a risposta scritta 4-02560” presentata al ministro della giustizia Carlo Nordio dalla senatrice Barbara Floridia, cofirmatari Ada Lopreiato, Sabrina Licheri, Luigi Nave e Gisella Naturale.

Negli ultimi anni, viene premesso, il fenomeno delle azioni giudiziarie temerarie e intimidatorie (cosiddetto SLAPP, strategic lawsuits against public participation), esercitate soprattutto attraverso querele per diffamazione e richieste risarcitorie sproporzionate, è divenuto in Italia un problema sistemico e un fattore di grave compressione della libertà di manifestazione del pensiero, del pluralismo dell’informazione, nonché del corretto esercizio dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione.

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Secondo i senatori interroganti, tali azioni vengono sempre più frequentemente utilizzate non per la tutela effettiva di un diritto, ma per zittire giornalisti, attivisti, associazioni, esponenti della società civile o semplici cittadini impegnati nel dibattito pubblico.

Come dimostrato – osservano – dai numerosi casi di cronaca concernenti l’uso distorto dello strumento della querela, con richieste di risarcimento ingiustificate e minacce volte a ottenere la rivelazione delle fonti giornalistiche o a indurre all’autocensura.

Tra questi, nell’atto parlamentare, viene citato il giornalista messinese Fabrizio Bertè che oggetto di plurime diffide e minacce di querele milionarie, ma che però il consiglio di disciplina nazionale del consiglio dell’ordine dei giornalisti la correttezza dell’operato.

La vicenda del giornalista Bertè era stata già portata all’attenzione del Ministro in indirizzo con due interrogazioni, presentate alla Camera dei deputati, in risposta alle quali, nel corso della seduta d’Aula del 19 marzo 2024, il vice ministro Sisto aveva riferito che il Governo attendeva l’approvazione della apposita direttiva comunitaria, avente ad oggetto la protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi, e considerava risolutiva l’approvazione del disegno di legge (AS 466) sulla diffamazione a mezzo stampa e la lite temeraria.

Tuttavia, nonostante a distanza di poche settimane dalla risposta del vice ministro, il 16 aprile 2024, è stata pubblicata la direttiva anti SLAPP (direttiva UE 2024/1069) che stabilisce importanti obblighi per gli Stati membri, tra cui l’introduzione del rigetto anticipato delle azioni manifestamente infondate, l’onere della prova in capo all’attore, la possibilità per il giudice di imporre sanzioni dissuasive e la condanna alle spese integrali a carico di chi promuove azioni abusive, ancora oggi alcuna effettiva tutela hanno ricevuto nel nostro ordinamento le vittime di SLAPP e lo stesso giornalista Fabrizio Bertè.

Addirittura, per gli interroganti pentastellati, il citato disegno di legge AS 466, più volte richiamato dal Governo quale possibile strumento di contrasto alle querele temerarie, risulta, al contrario, addirittura gravemente limitante per l’attività giornalistica e, alla luce della suddetta direttiva UE2024/1069, strutturalmente inidoneo a dare attuazione agli obblighi europei, poiché non introduce alcun meccanismo di rigetto anticipato dei procedimenti manifestamente infondati, né la rifusione integrale delle spese legali a carico del promotore abusivo, non offre misure di sostegno alle persone colpite da SLAPP e non definisce i criteri identificativi dell’abuso del processo.

Il disegno di legge che certamente potrebbe limitare la profusione di denunce meramente intimidatorie – viene sostenuto nella interrogazione – è l’AS 616, presentato dalla senatrice Lopreiato, che imporrebbe il pagamento a favore del convenuto di una somma non inferiore ad un quarto di quella oggetto della domanda risarcitoria in caso di richieste temerarie.

Quindi Floridia e i cofirmatari chiedono al ministro Nirdio di sapere quali iniziative il intenda intraprendere per tutelare concretamente e tempestivamente le vittime di SLAPP, al fine di garantire il diritto alla manifestazione del pensiero e al contempo impedire che il sistema giudiziario venga utilizzato in modo abusivo e intimidatorio.

Attentando alla Democrazia aggiungiamo noi di Sicilia Tabloid, esprimendo vicinanza e solidarietà al collega Fabrizio Bertè.

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