Una notte che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia e che, a distanza di quattro anni, trova giustizia nelle aule del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Un uomo di 43 anni, residente a Milazzo, è stato condannato a due mesi di reclusione (pena sospesa) per minacce aggravate e percosse ai danni della moglie, costituita parte civile. L’episodio che ha portato alla sentenza è un agghiacciante racconto di paura e violenza avvenuto a bordo di un’auto lanciata a folle velocità.
I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 agosto 2021, sulle strade di Monforte San Giorgio. Secondo la ricostruzione processuale, la coppia era in macchina quando la tensione è degenerata in un vero e proprio atto di terrore.
Il 43enne avrebbe iniziato a guidare in modo spericolato, ignorando precedenze e compiendo manovre pericolose, arrivando persino ad avvicinarsi al guard-rail, trasformando l’abitacolo in una vera e propria trappola mortale.
Durante la corsa disperata, l’uomo avrebbe pronunciato parole che hanno gelato il sangue della donna: “Ora ci ammazziamo e moriamo insieme, così i bambini rimarranno da soli”. Una frase che rivela la gravità della minaccia e l’escalation di violenza emotiva che ha reso ogni curva e ogni sterzata un rischio concreto per la vita della vittima. L’incubo è degenerato ulteriormente quando, dopo aver fermato l’auto, l’uomo avrebbe afferrato la moglie con forza per un braccio e per la maglietta, nel violento tentativo di trascinarla nuovamente in macchina. Un gesto che ha lasciato segni fisici ed emotivi profondi nella donna.
Alla luce delle prove e delle testimonianze emerse, il giudice ha riconosciuto la piena responsabilità dell’imputato, concedendo tuttavia le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena.
Stabilito l’obbligo di risarcire i danni alla parte civile, difesa dall’avvocata Piera Basile, oltre al pagamento delle spese processuali. La motivazione completa della sentenza sarà depositata entro i prossimi sessanta giorni.
