Bocciata la mozione del Pd con la quale si richiedeva la possibilità di partecipare al Consiglio Comunale da remoto.
La maggioranza consiliare del Comune di Treviglio, secondo Comune per abitanti della provincia di Bergamo, boccia la mozione presentata dal gruppo consiliare del Pd, con la quale si richiedeva di poter dare la possibilità di partecipare alle riunioni del civico consesso da remoto per le donne in gravidanza a rischio o per le neomamme.

La proposta a firma della capogruppo del Pd Matilde Tura è stata discussa mercoledì 25 febbraio e prevedeva una modifica al regolamento del Consiglio Comunale. La proposta è stata illustrata dalla segretaria comunale Sabina Ricapito
Ma subito dopo la bocciatura da parte della maggioranza di centrodestra, scoppia la polemica tra i vari partiti che formano il Consiglio.
Secondo quanto denuncia il capogruppo consiliare del Pd, Matilde Tura, la Consigliera Silvia Colombo di FdI avrebbe scatenato tutto dai suoi profili social.
“Nella vita ci sono delle priorità, se uno ricopre la carica di consigliere comunale al primo posto deve metterci la partecipazione – ha detto l’esponente di FdI -. Poi nella vita capitano cose belle come la nascita di un figlio o cambiare lavoro o cose brutte come la malattia, allora forse bisogna riguardare le proprie priorità, a quel punto bisogna dimettersi”.
A questo punto è il capogruppo del Pd a replicare.
“Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia quello di rimuovere concretamente tutti gli ostacoli, grandi o piccoli che siano, che soprattutto le donne ancora oggi hanno nel dare il loro contributo alla società, in ambito lavorativo, nella politica, in tutti i settori. Mi dispiace sinceramente che non si sia voluta cogliere questa opportunità, soprattutto da parte di partiti che fanno del tema natalità e famiglia estesa e massiccia propaganda elettorale, e che la discussione sia purtroppo degenerata in considerazioni ed esternazioni che fanno riflettere su quanto ancora ci sia da fare da questo punto di vista”. Anche il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, commenta l’accaduto. “Mi piacerebbe sapere il parere di Giorgia Meloni su un tema di questo tipo visto che stiamo parlando di Fratelli d’Italia”.
Ma i commenti non sono finiti.
“E’ imbarazzante, non ci volevo credere – ha aggiunto Davide Casati, consigliere regionale Pd e capo delegazione in commissione Welfare -. Dimostra una visione medievale e retrograda, perché non consentire a una donna incita o con gravidanza a rischio o nei primi mesi di maternità di seguire i lavori da remoto dove poter intervenire ed esercitare il proprio diritto di voto è davvero inconcepibile”. “Alla faccia degli slogan per la genitorialità e sulle politiche per la famiglia – ha aggiunto Casati -. Noi siamo proprio agli antipodi. Mi auguro che la consigliera comunale di Fdi chieda scusa, anche per un discorso che ha preparato e letto. Non è stato un discorso improvvisato, ma pensato e ragionato. Mi auguro anche che la amministrazione di Treviglio corregga il tiro, magari in una prossima seduta. Sarebbe un buon esempio per tutti”.
