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GARA per i 18 lidi gestiti dal Comune di Milazzo, “SCONTRO” CON 2: richieste sul portale SUE

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Il dirigente dell’Ufficio Ambiente Fabio Marino ha comunicato che a seguito dell’approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo della città di Milazzo (primo comune siciliano), la competenza per il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime per l’esercizio di attività turistico-ricettive è demandato al Comune di Milazzo.

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Gli interessati pertanto potranno presentare istanza, per via telematica, sul portale SUE del Comune di Milazzo, raggiungibile al link https://www.urbix.it:8959/

“Il Pudm dovrà essere premessa e parte integrante della riqualificazione del lungomare di Ponente – ha detto il sindaco Pippo Midili – ed avrà fra gli altri obiettivi principali quello di esaltare l’uso sostenibile della costa milazzese attraverso processi di rigenerazione, bonifica e valorizzazione che privilegino l’uso pubblico dell’area demaniale”. In attesa che si concretizzi, mediante l’erogazione del finanziamento da 19 milioni di euro, il progetto per la valorizzazione del water front, si procede con la definizione della questione delle strutture balneari.

I lidi previsti nel Pudm sono 18, una dozzina in più rispetto a quelli presenti oggi. Le aree sono state individuate e quasi tutti occuperanno 4 mila metri quadrati tra terrapieno e spiaggia.

“Contrariamente a quanto si afferma – spiega l’assessore Santi Romagnolo – non ci sono lidi confermati o altri assegnati perché tutte le autorizzazioni alle strutture esistenti scadranno nel 2027. Il Comune metterà a bando tutti i 18 lidi e quindi verranno aggiudicati mediante gare ad evidenza pubblica alla quale, voglio sottolinearlo, potranno partecipare anche gli attuali concessionari. Quanto alla “privatizzazione generalizzata” dell’arenile non è affatto vero, in quanto la superficie che potrà essere occupata dai concessionari è solo una minima parte di quella destinata alla pubblica fruizione”. Il Comune pertanto d’ora in avanti dovrà provvedere all’espletamento di ogni attività propedeutica al rilascio, modifica e rinnovo dei titoli concessori nonché alla manutenzione, agli interventi ordinari di recupero ambientale delle aree demaniali marittime. Le aree del demanio marittimo in concessione al Comune di Milazzo ovviamente restano nella esclusiva competenza e attribuzione dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente. Per tutte le concessioni che istruiranno gli uffici di palazzo dell’Aquila il 75% degli oneri verrà incassato dal Comune e 25% alla Regione. Secondo quanto previsto nell’accordo, il Comune di Milazzo è responsabile della custodia delle aree demaniali marittime consegnate, e dovrà provvedere alla pulizia, alla manutenzione è tenuto al controllo dello stato dei luoghi e ad intervenire nei casi di pericolo per la pubblica e privata incolumità, mettendo in sicurezza le aree demaniali marittime interessate. L’Autorità Marittima conserva comunque nelle aree demaniali marittime interessate, i compiti di polizia marittima. Nella baia di Levante, oltre al mantenimento delle concessioni già rilasciate, si indica la previsione del porto turistico localizzato diversi anni addietro dal Consiglio comunale nello specchio acqueo compreso tra il molo Marullo e l’area antistante alla chiesa di San Giacomo. Un porto che è presente anche nel Prg del 1989. Per quanto riguarda il borgo di Vaccarella, il Pudm prevede che il tratto di arenile posto tra la Chiesa di Santa Maria Maggiore e l’inizio della strada Panoramica venga destinato ad alaggio per imbarcazioni da pesca. Nella baia di Croce di mare, invece, è stato localizzato un punto ristoro, lasciando la spiaggia alla pubblica fruizione. Sul nuovo piano spiagge lo scorso mese di luglio si era registrata la dura presa di posizione gli ambientalisti, delle forze del Coordinamento di centrosinistra e della minoranza consiliare che ritenevano l’adozione di tale pianificazione “penalizzante per i cittadini”. A fine agosto scorso invece la giunta Midili ha approvato una delibera con cui dà mandato agli uffici di costituirsi in giudizio promosso dai gestori di due lidi demaniali della riviera di Ponente. I privati chiedono l’annullamento della determina che chiude la conferenza di servizi relativa al “Progetto di recupero urbanistico e ambientale, con relativa rifunzionalizzazione della fascia costiera per la realizzazione dell’itinerario Tono/Tonnarella”. Secondo i ricorrenti quel progetto prevede delle opere che ricadono su aree demaniali marittime fra le quali quelle che loro hanno attualmente in concessione. In particolare si contesta la previsione, a partire dall’esistente marciapiede, di una pista ciclabile larga 3 metri, di una pista running di 2,40 metri e di un percorso pedonale largo 4 metri. Nel ricorso si evidenzia che nel progetto non è prevista l’espropriazione delle aree “previa la necessaria sdemanializzazione” (che non potrebbe avvenire prima del 2027 data di scadenza della concessione) e si contestano anche i pareri rilasciati dai vari enti. Obiezioni respinte dall’Amministrazione comunale pronta a far valere le proprie ragioni in giudizio.

(Giovanni Luca Perrone)

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