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Inchiesta sulla cessione dell’ACR Messina. Blitz di Digos e Guardia di Finanza

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Acquisiti atti in tutta Italia

Messina – Prosegue l’inchiesta della Procura di Messina sulla cessione dell’ACR Messina al gruppo lussemburghese AAD Invest Group, operazione naufragata tra mancati pagamenti e promesse disattese. Nelle ultime ore, su delega dei magistrati Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco, Digos e Guardia di Finanza hanno avviato una vasta operazione di acquisizione documentale in uffici pubblici e privati, non solo in città ma anche in altre sedi sul territorio nazionale. L’indagine, al momento contro ignoti, ipotizza i reati di truffa e minacce. Al centro delle verifiche ci sono le modalità con cui l’80% delle quote del club sono state trasferite, a inizio anno, dal precedente presidente Pietro Sciotto al gruppo AAD Invest, rappresentato da Cissè

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Pietro Sciotto, ex Presidente dell’ACR Messina

Doudou e Alexandre Chateaux. Sciotto, che ha mantenuto il 20% delle quote, ha presentato un esposto in Procura segnalando tra l’altro il mancato versamento di due tranche di pagamento per complessivi 2,5 milioni di euro, oltre al mancato rispetto delle scadenze contributive e salariali da parte dei nuovi presunti acquirenti. Negli scorsi giorni i pm hanno già ascoltato diverse “persone informate sui fatti”, tra cui l’attuale presidente Stefano Alaimo (al momento inibito dalle autorità federali), l’ex allenatore Simone Banchieri, il segretario Alessandro Failla e lo stesso Sciotto, sentito per oltre tre ore lo scorso 28 aprile. Proprio nell’esposto, l’ex patron ha chiesto se quanto accaduto possa configurare reati a carico dei rappresentanti di AAD Invest o di altri soggetti che avrebbero sostenuto l’operazione.

L’inchiesta entra dunque in una fase decisiva e nei prossimi giorni potrebbero arrivare le prime iscrizioni formali nel registro degli indagati.

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