Dopo i continui fallimenti dei volenterosi che oltre la volontà, pare che non riescano a fare altro, sembra fallire anche il primo “quasi” incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. La cosa certa è che nessuno dei due leader andrà ad Instabul a trattare la pace o quantomeno la fine della guerra.
Sicuramente ci saranno le delegazioni russe e ucraine e forse è anche normale che il primo incontro tra due nemici si faccia con degli interlocutori e non direttamente tra i leader, ma vedremo cosa accadrà, visto che sarà venerdì la giornata in cui le delegazioni dovrebbero quantomemo riuscire a sedersi ad un tavolo.
Da giorni si parla di Putin sì, Putin no, ma alla fine Putin non ci sarà, forse per strategia, forse perchè non vuole fare una tregua di 30 giorni che, dal suo punto di vista potrebbe permettere all’Ucraina di rifiatare, riarmarsi e riorganizzarsi e Putin questo non lo può permettere. Dall’alltro lato Zelensky, giustamente, decide di disertare personalmente l’incontro, anche perché è suo diritto andare a dialogare con un suo pari e non con un delegato.
Alla trattativa sarà presente la delegazione ucraina guidata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov e la delegazione russa guidata da Vladimir Medinskij, tanto per ricordarci è il caponegoziatore delle trattative fallite nel 2022, accompagnato dal viceministro degli Esteri Mikhail Galuzin e dal viceministro della Difesa Alexander Fomin. Praticamente la terza linea della diplomazia russa, cosa che ci porta a pensare che le trattative non avranno una conclusione, però c’è da dire che quantomeno si comincia a fare qualche passo avanti, cosa che fino ad ora non era stato fatto.
In effetti anche Zelensky, che nel frattempo era andato ad Ankara, ha un po’, come dire, criticato in qualche modo, la composizione della delegazione russa, dichiarando che è un chiaro segnale che Putin non vuole fare la pace o quanto meno non prende sul serio questi negoziati.
Trump ed Erdogan hanno messo in campo la diplomazia per raggiungere l’obiettivo del negoziato, ma a quantopare la strada e ancora lunga e anche la lista dei morti da parte ucraina e anche russa.
Ma da parte russa che aria tira?
Il “caponegoziatore” Medinskij si limita a dire che questi di Instabul sono la continuazione dei negoziati del 2022 quindi partirà dalle stesse proposte: neutralità dell’Ucraina, limitazioni sull’esercito e mantenimento dei territori occupati.
Alla fine della fiera, questi negoziati avranno dei frutti o no?
Trump continua a dire che i negoziati non avranno una conclusione “finché io e Putin non ci incontreremo”, quindi non si risolverà nulla fin quando non lo deciderà lui.
In realtà la proposta dei negoziati è stata fatta da Putin, anche la Turchia era stata suggerita da Putin come paese ospitante, la prima volta che anche Zenlensky ha accettato di incontrare personalmente Putim, ma quando i “volenterosi” hanno mandato l’ultimatum per la tregua di 30 giorni, Putin ha fatto 3 passi indietro, disertando i negoziati.
Ma alla fine, come si dovrebbe chiudere questo conflitto, visto che sembra una partita a scacchi tra 4 “imperi” (America, Turchia, Russia e Cina), sulla spartizione del globo?
Probabilmente gli attori principali saranno Trump e Xi Jinping e fin quando non decideranno di sedersi e dividersi l’influenza sul mondo, resta solo la fantapolitica dei Volenterosi, che non hanno né la capacità, né la forza e né l’idea della realpolitik, in un europa che conta sempre meno.




