L’ex assessore Tiziana Alesci rompe il silenzio a pochi giorni dal rimpasto in giunta avvenuto dopo le dimissioni di Salvatore Mezzatesta e alla revoca della stessa Alesci.
Il Sindaco di Venetico, Francesco Rizzo, qualche giorno fa aveva ricomposto la giunta comunale, nominando le due consigliere comunali, Maria Concetta Agnello e Caterina Rundo, che hanno preso il posto di Mezzatesta e Alesci.

Ufficialmente la diatriba politica nasce dalla richiesta che Rizzo ha fatto ai due ex assessori di dimettersi dal ruolo di consiglieri comunali per “lasciare quindi il posto in consiglio comunale per dare così spazio ai due restanti sostenitori della lista rimasti fuori”, come da accordi di coalizione. A questi continui solleciti, anche formali, del sindaco, i due ex assessori non avevano fatto seguito, cosa che ha creato la situazione politica attuale.
Adesso a ripercorrere i fatti e a rispondere al sindaco, dopo giorni di silenzio, è stata l’ex assessore Tiziana Alesci, prima degli eletti al consiglio comunale: “Mi corre l’obbligo precisare di non avere mai raggiunto né con il sindaco né con gli altri componenti della lista “Ancora” alcun accordo di eventuali dimissioni dalla carica di consigliere comunale da parte di chi rivestiva, contestualmente, la carica di assessore. Semmai, fu il sindaco – continua – a promettere che “chi avesse preso più voti avrebbe rivestito la carica di vicesindaco”. I fatti tuttavia hanno dimostrato il contrario. Pur essendo stata la più votata della lista e determinante nella riconferma di Rizzo, non ho mai avanzato alcuna pretesa. Per rispetto dei 299 cittadini che mi hanno votata – conclude l’ex assessore – e avuto fiducia in me non avrei mai potuto rinunciare di sedere in consiglio comunale. Ed è per questo motivo che, nonostante più volte diffidata, non ho mai inteso cedere a quello che negli ultimi mesi si è presentato come un vero e proprio “ricatto politico” (“o ti dimetti o ti revoco le deleghe”)”.
Una rottura politica che non lascia spazi ad interpretazioni e che l’ex assessore definisce “una pessima pagina di storia politica”. Nel frattempo i due neo assessori, si dimettono dalla carica di consiglieri comunali, adeguandosi alle richieste del sindaco, facendo spazio ai primi dei non eletti della lista “Ancora”, Maria Luisa Midili e Nino Giorgianni.
Per quanto riguarda il Consiglio Comunale, Tiziana Alesci afferma di rimanere “fedele al giuramento prestato all’atto dell’insediamento, esercitando le funzioni esclusilvamente a tutela dei cittadini venetichesi”.
La versione di Salvatore Mezzatesta è leggermente diversa dalle dichiarazioni di Tiziana Alesci, ma nella sostanza cambia poco. L’ex vicesindaco afferma: “Avrei preferito evitare polemiche per niente costruttive, ma considerato che viene richiesta la mia versione dei fatti, non mi sottraggo a fornirla. In verità non ricordo di alcun accordo politico preso in merito alla obbligatorietà per gli Assessori-consiglieri di lasciare il ruolo di consigliere. Presumo, data la mia precedente esperienza amministrativa, perché il sindaco Rizzo l’avesse data per scontata. In realtà – continua Mezzatesta – il problema si è posto quando alla sollecitazione fatta dal sindaco al sottoscritto ed alla consigliera Alesci, la stessa ha rifiutato di dimettersi. In tale circostanza ho spiegato al primo cittadino, ed a tutti i consiglieri riuniti, che non avrei potuto accettare alcun doppio pesismo. Infatti in quell’occasione ho dato disponibilità al primo cittadino, in presenza di tutti i consiglieri, di fornire le mie dimissioni da consigliere, a patto che tale linea fosse da tutti condivisa ed accettata. Ho ancora – continua – anticipato per iscritto al Sindaco, che se proprio fossi stato costretto a scegliere, in assenza di condivisione, avrei ritenuto maggiormente vincolante il mandato dei cittadini, rispetto a quello Sindacale, per cui alla fine, riconosciuta l’esigenza politica del primo cittadino, e soprattutto in considerazione di nuovi impegni di lavoro, ho preferito lasciare il mio incarico di vice sindaco ed Assessore. Lasciatemi chiarire infine che nessun accordo prelettorale prevedeva che il vice sindaco sarebbe andato a chi aveva raggiunto un maggior numero di voti. Invero il sindaco ha chiesto in sede di contrattazione politica, “fatemi almeno scegliere il vice sindaco”, scelta che Rizzo ha comunicato ai consiglieri riuniti dietro sollecitazione esplicita della consigliera Alesci.
Sono certo – conclude Mezzatesta – ad ogni buon fine che le incomprensioni di questi giorni non impediranno ai consiglieri tutti di riconoscersi nel mandato elettorale ricevuto dai cittadini”.
