20.2 C
Milazzo

Messina. Versamenti di materiale inquinante a Capo Rasocolmo/San Saba

Pubblicato il :

Ogni anno, da almeno tre anni, il tratto di spiaggia di Capo Rasocolmo (San Saba) è interessato alla vandalizzazione e all’inquinamento dell’arenile con il versamento su un’ampia area di matetiale oleoso e catramoso che impedisce la fruizione della spiaggia da parte sei bagnanti.

Tratto di spiaggia che ricordiamo essere stata autorizzata alla fruizione balneare naturistica. Autorizzazione richiesta circa 3 anni fa dal Presidente del Comitato Provinciale Arcigay Makwan di Messina, Rosario Duca e concessa dal Comune di Messina.

- Advertisement -

Stamattina ad interessarsi dell’accaduto, producendo un’interrogazione al sindaco di Messina, Federico Basile, è stato il Consigliere Comunale del Pd, Alessandro Russo.

Nelle premesse dell’interrogazione Russo spiega che “Tale azione, oltre a rendere non fruibile un largo tratto di quella spiaggia, costituisce anche un reato di tipo ambientale, poiché il versamento di olio e catrame inquina l’area interessata e, col calore e la conseguente espansione di tale materiale, l’area ne è evidentemente danneggiata”.

A questo punto Russo ricorda che questo tipo di azione avviene ogni anno in concomitanza con l’apertura della stagione balneare e potrebbe far pensare ad azioni contro i naturisti, “il che porta a pensare che la matrice che anima i terzi ignoti che la compiono sia duplice: innanzitutto, sporcare il litorale per impedirne la fruizione e in secondo luogo, visto che in quel tratto di spiaggia si pratica il naturismo, colpire la comunità di cittadini che lo praticano”.

La spiaggia è “frequentata da cittadini, uomini e donne, delle più differenti inclinazioni di genere: il che induce a ritenere come l’atto sia chiaramente qualificabile come direttamente ostile alle diversità di genere che ivi si ritrovano per fruire naturisticamente del mare”.

Questo il pensiero del consigliere Russo che incalza ancora evidenziando al sindaco che c’è “l’evidente connessione con l’utilizzo della spiaggia”, accusando “sia gravissimo sia per l’intento discriminatorio che per il potenziale rischio per la sicurezza dei fruitori del mare: chi si perita annualmente a compiere un tale grave atto di inquinamento e intimidazione, infatti, non si ritiene possa avere scrupoli nel compiere più gravi fatti a danno dei liberi cittadini che usufruiscono di quel tratto di spiaggia”.

A questo punto Alessandro Russo chiede al sindaco di intervenire urgentemente per la pulitura per evitare l’inquinamento di una più ampia parte di spiaggia e contestualmente chiede di attivare la Polizia Locale e “nel quadro del coordinamento interistituzionale, possa della questione investire la Prefettura di Messina e la Questura onde avviare delle azioni di indagine e accertamento delle responsabilità di questi gravissimi atti, per perseguire e individuare gli ignoti soggetti che, per il terzo anno consecutivo, credono — con questi gesti violenti e inquinanti — di poter decidere della libertà dei cittadini quasi che la spiaggia fosse una “cosa loro”. Infine – conclude Alessandro Russo – auspico che Ella intervenga per ribadire pubblicamente come la Città di Messina sia una comunità inclusiva e aperta a chiunque, oltre che da anni aderente al manifesto dei rivendicazione dei diritti di tutti i cittadini, senza distinzione di genere o di inclinazione sessuale”.

- Advertisement -

Articoli Correlati

- Advertisement -spot_img
- Advertisement 4 -spot_img