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Milazzo. Lavori al Castello, vincoli violati? Scatta l’interrogazione di La Vardera

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Anche il deputato all’Assemblea regionale siciliana, leader del nuovo movimento “Controcorrente” Ismaele La Vardera interviene con un’interrogazione in merito ai lavori nell’area sottostante il Castello di Milazzo.

L’interrogazione dell’ex iena, inviata al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e al servizio di vigilanza urbanistica dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente e riguarda soprattutto la mancata trasmissione della relazione urbanistico-edilizia da parte del Comune.

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Ricostruendo i fatti, nel maggio scorso il servizio di Vigilanza Urbanistica chiedeva al Comune di Milazzo “un dettagliato rapporto per i profili di carattere urbanistico-edilizio in merito alle segnalazioni contenute in un esposto a firma dei consiglieri comunali Lorenzo Italiano, Pippo Crisafulli e Alessio Andaloro, corredato da idonea documentazione”.

L’esposto dei consiglieri di opposizione, riguardava “la presunta illegittimità degli interventi di riqualificazione in corso nell’area esterna al Castello di Milazzo, in particolare la realizzazione di un’area di sosta per autobus turistici in una zona soggetta a vincoli ambientali e monumentali, nonché le opere in cemento armato che pregiudicherebbero la visibilità della Cinta Spagnola”.

I Consiglieri evidenziavano soprattutto che gli interventi consentiti secondo le norme fossero “il consolidamento delle caratteristiche geomorfologiche, il rimboschimento e il restauro conservativo”, invece l’amministrazione comunale ha messo in essere degli interventi che non rientrerebbero tra quelle ammesse e quindi senza tener conto dei vincoli.

L’interrogazione di La Vardera, che poi verrà anche commentato dai tre consiglieri di opposizione, verte sul fatto che alla data del 9 luglio, il Comune di Milazzo sembrerebbe sia ancora inadempiente nel rispondere alla nota dell’assessorato del 19 maggio scorso e quindi chiede al Dipartimento Urbanistica se sia arrivato riscontro alla nota con relazioni dettagliate su questa questione e se eventualmente si sta procedendo ad avviare le procedure sanzionatorie previste dalla normativa vigente a carico del Comune di Milazzo. Inoltre, La Vardera chiede se si intende procedere a fare un’ispezione urbanistica e in conclusione su “quali azioni intendano intraprendere per assicurare la tutela e la valorizzazione del contesto storico e monumentale del Castello di Milazzo, anche alla luce delle possibili compromissioni paesaggistiche segnalate”.

A seguito di questa nota, anche i consiglieri di opposizione, Lorenzo Italiano, Pippo Crisafulli e Alessio Andaloro, commentano affetmando: “Speriamo che la Regione intervenga inviando un ispettore per verificare il rispetto delle norme urbanistiche e non basarsi sulla risposta giustificativa dell’ufficio tecnico di Milazzo. L’azione ispettiva richiesta si sostanzia con la verifica fatta da un ente terzo e non come è avvenuto fino ad ora che si chiede la giustificazione all’ufficio che compie gli atti a nostro avviso non rispettando quanto previsto dalla norma. La Regione – concludono i consiglieri – al di là del colore politico o alla vicinanza politica all’amministrazione comunale non si può comportare come ponzio pilato. La Legge in materia urbanistica e sul controllo del Territorio attribuisce competenze specifiche alla Regione”.

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