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The Velvet Sundown – Dust and Silence… la musica ai tempi dell’intelligenza artificiale

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Recensioni al primo ascolto, se serve pure al secondo e al terzo.

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Giugno 2025, su Spotify appare il primo album dei Velvet Sundown “Floating on echoes”. Siamo sempre a giugno 2025, appare il secondo album “Dust and silence”!!!!!

Poi tutta una serie di operazioni di marketing e l’utilizzo di improbabili bot portano la musica della band ad essere inclusa in diverse playlist fino ad arrivare all’interessante cifra di quasi un milione di ascoltatori mensili e oltre 20.000 follower, tradotto in soldoni parliamo di circa 1.000 euro al mese di guadagno e tutto questo in poco meno di 30 giorni.

Siamo sempre a giugno 2025, più o meno alla fine del mese, quando Rolling Stones U.S. viene contattata da un tale, Eric Frelon, che dice di essere la mente che si nasconde dietro la band, confessando anche che la musica è stata generata grazie a “Suno”, una piattaforma specializzata nella creazione di musica tramite intelligenza artificiale, improvvisamente è tutto un gridare allo scandalo di qua e allo scandalo di la, salvo un comunicato ufficiale da parte dell’account della band che descrive le dichiarazioni di Frelon come un tentativo di truffa. Per la cronaca, da poco Rolling Stones U.S. è stata ricontattata da Frelon che ha ammesso di non avere a che fare con la band! Praticamente una truffa!

Resta comunque il fatto che, fino a quando non ci sarà una apparizione ufficiale, la band in questione rappresenta un prodotto dell’intelligenza artificiale, lo è la musica, lo sono le foto della band e le copertine degli album, praticamente una truffa nella truffa!

Tutto questo con buona pace dei produttori, degli “ingegneritecnofonicidelsuono” laureatisi nelle università del vattelapesca, dei musicisti, dei compositori e degli arrangiatori che oggi devono scegliere come orientare le vele della loro professionalità e creatività.

In un altro momento dedicherò un meraviglioso pippone alle mie considerazioni personali sulla musica creata con l’intelligenza artificiale, un percorso che parte dai primi oscillatori usati nella musica elettronica dei primi del 900 e del “Centro Ricerche Innovazione Tecnologica e Sperimentazione della RAI” (si, proprio quella), passando dai primi sequencer hardware degli anni 60 e da Metal Machine Music di Lou Reed (1975), da software come Fruit Loops (1998) o Magix Music Maker (2000) fino ai giorni nostri, ma oggi parliamo solo dell’album.

Uhmmm, vediamoun po’, pensiamo ad un nome accattivante per una band… ecco, ci sono “Tramonto di velluto”, mi sembra perfetto, il concetto riassume in maniera esatta quello che sta accadendo nel mondo della musica oggi. Adesso immaginiamo, una piattaforma di musica AI a caso, una schermata con un paio di finestrelle e diversi prompt dei comandi, in una digitiamo “vorrei un pezzo dalle atmosfere psichedeliche anni 60/70 dal sapore vagamente southern rock e al confine con l’hard rock, con un cantante tiratissimo che sembra Neil Young che canta come Robert Plant”… risposta del software “Compare, non mi dire niente, me la vedo io!”. Clicchiamo su “genera brano” e attendiamo. Ascoltiamo il risultato che sembra più che soddisfacente e ripetiamo il procedimento per altre 12 volte raccomandando all’algoritmo di mantenere una certa coerenza nelle impostazioni. Nasce il primo album dei Velvet Sundown, “Floating on Echoes”.

10 giorni dopo… “Compare Artie (diminutivo di intelligenza artificiale), sono quello di prima, l’album è buono, abbiamo già 100.000 ascolti, sai che ti dico? fammene un altro, però più malinconico. Qualcosa che mescoli assieme le più grandi rockband del passato come i Doors, David Gilmour, Eric Clapton, Yardbirds, Cream, LSD, Shivaree e l’immancabile Neil, ma più malinconico, non una roba che ti faccia venire la depressione, qualcosa di mitico che ti faccia sognare e pensare “minchia che musica spaziale, ma chi sono questi”, per sicurezza diamogli una nota black, ma non troppo.”, nella casella testo, siccome ci rompiamo i cosiddetti a scrivere, clicchiamo sul pulsante “genera testo” e scriviamo qualcosa tipo “mi siddia scrivere quindi genera un testo che ha le stesse caratteristiche della musica, ma più malinconico. Per la copertina fai tu, falla come la precedente basta che sia più malinconica, al limite del surreale, compare, mi fido.” Scegliamo nuovamente le caratteristiche della voce, gli strumenti e la durata. Mi sembra ci sia tutto, clicchiamo su genera album… ed il risultato è strabiliante! Gargantuesco!

13 tracce allucinogene che ci catapultano in un soul psichedelico che bacia il culo a Neil Young, Tom Petty e gli Heartbreakers ma in salsa colonna sonora di un film di Tarantino, a me sembrano la versione sbiancata dei Black Pumas. Arrangiamento curatissimo e pesatissimo, perfettamente radiofonico, voce meravigliosa, vintage e innovativo al tempo stesso.

Ammetto di aver passato del tempo a cercare dei difetti, se inizialmente li ho trovati sono stati solo frutto del mio pregiudizio, resto convinto del fatto che la voce non sia coerente in tutti i brani, poi vorrei conoscerlo uno che canta così, sarebbe il mio nuovo dio.

Poi, senza svelare niente a nessuno, l’ho fatto ascoltare ad addetti ai lavori e l’ho messo come sottofondo in un locale. Il risultato? I musicisti si sono complimentati per la musica, gli avventori se ne sono battuti il belino, tranne qualche shazammata per i più curiosi. L’esperimento ha confermato la tesi di come un prodotto del genere sia perfetto come musica da sottofondo o per un ascolto disattento quale quello dai telefonini o dalle casse del PC mentre lavoriamo o attraverso la filodiffusione nei locali. A me tutto questo ha causato solo un senso di frustrazione iniziale, ma alla fine mi sono detto “ma chi cazzo è in grado di creare un discone del genere al giorno d’oggi?” la risposta è “pochi, pochissimi, forse!”, allora ben venga l’intelligenza artificiale.

Personalmente ne consiglio l’ascolto, musicalmente siamo a livelli altissimi.

Se avete letto l’articolo cercate di mettere da parte il pregiudizio per il primo ascolto, solo dopo, se vorrete, potrete abbandonarvi alla disperazione e portare avanti la vostra crociata contro l’intelligenza artificiale o contro Neil Young!

Luglio 2025, sta per uscire il terzo album dei Velvet Sundown! E non è uno scherzo.

(TadDJ)

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