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Tour de France 2025 – Analisi 17a tappa – Bollene-Valence (km 160,4)

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Bollene – Il Tour de France 2025 entra nella fase finale, e lo fa con una giornata che potrebbe rappresentare l’ultima vera occasione per i velocisti. La diciassettesima tappa, 160,4 km da Bollene a Valence, propone infatti un profilo altimetrico molto più abbordabile rispetto alle montagne che hanno dominato e domineranno la terza settimana. Con due soli GPM di quarta categoria e un dislivello totale di 1650 metri, appare difficile pensare che le squadre con uomini veloci possano lasciarsi sfuggire questa preziosa opportunità.

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La partenza è fissata a Bollene, e già dai primi chilometri i corridori dovranno affrontare una leggera salita verso il Col de l’Aspre, strappo non categorizzato che contribuirà però a scremare il gruppo e a favorire eventuali attaccanti. Dopo questo primo tratto, la strada scende dolcemente prima di risalire di nuovo verso Roche-Saint-Secret-Beconne, dove sarà posizionato il traguardo volante al km 47,9. Poco dopo inizierà la prima vera difficoltà di giornata, il Col du Pertuis (3,7 km al 6,6%, con punte dell’8%), classificato come GPM di quarta categoria e posto a 632 metri di altitudine. Segue un tratto in discesa che accompagnerà il gruppo per diversi chilometri fino a quote quasi pianeggianti, prima che il percorso torni a impennarsi verso Marsanne, altro strappo non categorizzato. La seconda salita valida per la classifica GPM sarà il Col de Tartaguille (3,6 km al 3,5%, max 7,3%), scollinato a circa 43 km dal traguardo. Da lì in avanti, la strada sarà un lungo tratto in leggera discesa e poi pianeggiante fino a Valence, con un finale disegnato per favorire lanci lunghi e velocità elevate. Il tratto conclusivo sarà fondamentale per le squadre dei velocisti: a partire dagli ultimi nove chilometri, la strada sarà praticamente dritta, con un’unica curva secca a sinistra ai -700 metri. Qui la posizione sarà cruciale. Chi si troverà nelle prime posizioni, potrà lanciare lo sprint con buone possibilità di successo; chi resterà chiuso o dietro rischia di non riuscire a rimontare. Un finale così pulito e rapido favorisce le formazioni meglio organizzate, capaci di tenere sotto controllo la corsa e piazzare il proprio sprinter nel punto giusto.

Il favorito numero uno è Tim Merlier (Soudal Quick-Step), già vincitore in questa edizione a Dunkerque e Chateauroux, che ha dimostrato grande solidità anche in tappe caotiche. Il belga potrà contare su un treno rodato e sulla motivazione di regalare un’altra gioia alla sua squadra, che ha ormai perso Remco Evenepoel come uomo di classifica. Ma Merlier dovrà vedersela ancora una volta con Jonathan Milan (Lidl-Trek), già primo a Laval e sempre protagonista nelle volate più pure. L’azzurro, oltre a puntare alla vittoria di tappa, è in piena lotta per la Maglia Verde, in una classifica che resta apertissima. A rendere il confronto ancor più incerto ci pensa la stanchezza accumulata dopo quasi tre settimane di corsa, lo stato di forma e il recupero saranno variabili fondamentali per determinare chi avrà lo spunto vincente. Tra gli altri nomi da tenere d’occhio c’è ovviamente Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike), che ha già raccolto diversi piazzamenti nella top5 ma insegue ancora la decima vittoria di tappa in carriera al Tour. Un traguardo prestigioso per un corridore che finora ha mostrato tanta generosità, ma che vorrà concretizzare gli sforzi con un successo pieno. Attenzione anche a Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), ancora a secco di vittorie in questo 2025 ma sempre temibile in arrivi misti e pianeggianti. Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) avrà finalmente l’occasione di giocarsi le sue carte dopo i ritiri di Philipsen e Van Der Poel, mentre Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), apparso in netta crescita, potrebbe sorprendere tutti con una progressione irresistibile. Dopo un Tour poco brillante cercheranno il colpo d’orgoglio Dylan Groenewegen (Jayco AlUla) e Jordi Meeus (Red Bull-Bora-hansgrohe), anche se quest’ultimo ha accusato i postumi di una caduta e potrebbe lasciare spazio al compagno Danny Van Poppel. Interessante anche la strategia della Team Picnic PostNL, che si affiderà ai giovani Tobias Lund Andresen e Pavel Bittner, entrambi già protagonisti in volata e a caccia di un piazzamento di prestigio. Il contingente italiano sarà guidato da Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), che ha mostrato segnali di miglioramento nella seconda settimana. Nonostante il profilo da classica tappa per sprinter, non si può escludere del tutto l’ipotesi di una fuga vincente, specialmente se il gruppo decidesse di gestire le energie in vista delle tappe decisive in montagna. In quel caso, a provarci saranno pedalatori esperti e già protagonisti in attacco come Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike), Kasper Asgreen (EF Education-EasyPost), Quinn Simmons (Lidl-Trek), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Ivan Romeo (Movistar), Matej Mohoric (Bahrain Victorious) e Brent Van Moer (Lotto), ma potrebbero inserirsi anche corridori da classiche con grande resistenza e spunto veloce come Julian Alaphilippe, Marc Hirschi, Matteo Trentin (Tudor), Romain Grégoire, Valentin Madouas, Lewis Askey (Groupama-FDJ), Neilson Powless (EF), Fred Wright (Bahrain) e Mauro Schmid (Jayco).

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