Milazzo – Alta tensione ieri sera nell’aula consiliare di Milazzo, dove si è consumato un acceso scontro verbale tra la consigliera di maggioranza Alisia Sottile e il consigliere di opposizione Alessio Andaloro, culminato con la sospensione della seduta da parte del presidente del Consiglio comunale Alessandro Oliva.

Lo scontro si è verificato durante un intervento della consigliera Sottile, che stava prendendo la parola su un punto all’ordine del giorno. A quel punto, il consigliere Andaloro avrebbe tentato di interromperla più volte, spingendo il presidente Oliva a richiamarlo ufficialmente all’ordine. La consigliera Sottile ha espresso pubblicamente il proprio disappunto, lamentando l’atteggiamento irrispettoso da parte dell’opposizione: «Ogni volta che prendo la parola, vengo interrotta. Questo è segno di grandissima maleducazione», ha dichiarato.
Il clima si è ulteriormente infiammato quando il consigliere Andaloro si è alzato dal proprio scranno, avvicinandosi alla postazione della consigliera Sottile. Andaloro avrebbe inveito pesantemente contro la collega definendola, infine, “linguacciuta”, espressione che ha provocato un’immediata reazione da parte del presidente Oliva, il quale ha deciso di sospendere la seduta per evitare ulteriori degenerazioni.
L’episodio ha generato un’ondata di reazioni da entrambe le parti politiche. In una nota diffusa subito dopo, il gruppo consiliare di opposizione ha criticato duramente il comportamento della maggioranza, e in particolare quello della consigliera Sottile, accusata di alimentare le tensioni in aula.
Di contro, è arrivata una ferma presa di posizione da parte dei gruppi “Milazzo 2020” e “Milazzo Città Futura”, che hanno espresso piena solidarietà alla consigliera Sottile e condannato in maniera netta il comportamento del consigliere Andaloro. A sostegno della collega si è schierata l’intera maggioranza, stigmatizzando non solo il comportamento del consigliere di opposizione, ma anche i toni e i termini utilizzati dalla minoranza nella successiva comunicazione ufficiale, giudicati “offensivi e irrispettosi nei confronti della consigliera”.
