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Milazzo. Santi Gitto… “un Artista non muore mai!”

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La critica nei confronti di Santi Gitto è stata spesso polarizzata, alternandosi tra ammirazione e disprezzo. L’Artista è stato elogiato per la sua carismatica presenza, le sue doti pittoriche e le sue performance spontanee, che hanno contribuito a creare un’immagine iconica e a renderlo, nel bene e nel male, uno dei pionieri e precursori delle folli notti Milazzesi degli anni ’80. Dall’altro è stato criticato per i suoi eccessi, il comportamento spesso autodistruttivo e le sue performance considerate a volte eccessivamente provocatorie o fuori controllo.

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È la vita di un vero artista. Ho un ricordo indelebile di lui, alla fine degli anni ’90, sia lui che mio padre furono invitati a partecipare ad un vernissage artistico, successivamente entrambi si resero conto, che la maggior parte dei partecipanti proveniva da una scuola d’Arte privata, inevitabile lo scontro con gli organizzatori, mio padre staccó il suo quadro dalla parete e se lo portó con se, e disse: qui di arte c’è solamente Santi Gitto! L’affermazione descrive un artista, Santi Gitto, che si muove con agilità nel suo mondo creativo, utilizzando le tele come mezzo per esprimere se stesso attraverso una varietà di elementi visivi, come tratti, figure femminili, mani, sagome di animali e dettagli specifici.

L’immagine evoca un senso di immersione e fluidità, come se l’artista stesse nuotando nel proprio universo artistico. Il pittore Heiko Hermann lo guida verso un tratto più sicuro e un diverso uso del colore. Le sue personali piu’ significative a Regensburg, Colonia, Berlino, Weihlhaim, Murnau, Duisburg e recentemente a Firenze, Roma, Ravenna, Venezia. Un artista non muore mai, e non va mai in pensione… arrivederci Santi.

(Francesco Chinnici)

 

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