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“Emilio Isgrò e la Sua Arte”, Retrospettiva al MACC di Scicli

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Una cosa che amo fare ogni mese è leggere la rivista “Arte” per vedere cosa accade in questo mondo. È stata una  bella sorpresa vedere che nel numero dello scorso luglio, in copertina c’è Emilio Isgrò, poliedrico artista della mia città e ciò mi riempie d’orgoglio in quanto conosco il suo modo di fare arte ed il significato, inoltre porta nel mondo il nome di Barcellona Pozzo di Gotto, città che si trova in Sicilia.

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Ma veniamo a ciò che dice il nostro Isgrò parlando col giornalista. Chiaramente non verrà riportata l’intervista ma il senso di essa. La mostra si tiene nel convento  di Scicli, che è diventato Museo del Contemporaneo e quale miglior artista del contemporaneo se non il nostro  Emilio Isgrò Barcelgottese doc.

L’esposizione è curata da: Bruno Corà e Marco Bazzini e comprende grandi installazioni di Emilio Isgrò. I direttori artistici della mostra hanno chiesto al Nostro un’opera, “La lumière de la Liberté”, una scultura emozionante esposta per la prima volta nel 2017 a Parigi, che è una statua creata con tante fiaccole intorno, ma nessuna nella mano ed è chiaro il riferimento alla Statua della Libertà,  che fu donata dalla Francia agli Stati Uniti. Ed è per questo che, viste le numerose guerre, la statua non ha più fiaccole nella mano.

Un’altra opera è quella dal titolo “Non uccidere” e nel titolo c’è già il significato: ripropone i Dieci Comandamenti, incisi in rosso, con la cancellatura che lascia visibile solo il quinto, “Non uccidere”. L’opera è stata realizzata in collaborazione con l’architetto Mario Botta e fa parte della collezione del MAXXI di Roma.

“L’Opera delle formiche” è invece quella nella quale sono rappresentati questi animali operosi, e si tratta di un’installazione che occupa un intero corridoio del museo e presenta la scritta “Questo veicolo trasporta 8.934.349.416 formiche”, con le parole “Milano” e “Scicli”.

Isgrò è identificato come l’artista delle Cancellature, ma come afferma lui stesso, è rimasto sempre se stesso. La cancellatura è una lingua, è l’altra metà della luna che tutti cercano. Tra le altre opere cancellate v’è la “Maia Desnuda” di origine spagnola. Il Maestro si è sempre occupato dei problemi dell’arte e ha firmato un appello dei galleristi che hanno l”Iva al 15% , in quanto negli altro stati l’arte è ritenuta una cosa importante.

Chiudo ricordando che, Isgrò come anche Cattelan, pur essendo di età diverse, hanno lo scopo di scuotere le coscienze tramite le rispettive opere, ponendo interrogativi e non  presentando certezze.

La Mostra Retrospettiva di Emilio Isgrò al MACC  di Scicli sarà visitabile fino al 6 novembre 2025.

(Loredana Aimi)

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