Fondamentale una visione complessiva del territorio, in cui le periferie e le aree interne tornino accoglienti e sicure.
Dopo i fatti catastrofici degli scorsi giorni che hanno interessato la provincia e la città di Messina, in particolar modo il quartiere Zafferia, il Partito Democratico prova a chiamare alle proprie responsabilita il governo della città metropolitana e il governo regionale.

Così tuona il dirigente provinciale PD Domenico Siracusano: “A fronte di un disastro che non ha avuto vittime per puro caso, a fronte di strade chiuse e frazioni isolate, a fronte di famiglie che hanno subito la distruzione di auto e case, adesso è il tempo degli incontri con la cittadinanza, delle rassicurazioni e degli impegni su interventi immediati.
È del tutto evidente che, nonostante i proclami di questi anni, le periferie e le aree interne sono state completamente abbandonate.”
“Il centro-destra al governo della Regione e il deluchismo a quello della Città Metropolitana, nonostante gli annunci e le passerelle in campagna elettorale, non hanno investito sufficienti risorse per la tutela, la salvaguardia e la rigenerazione di borghi e piccoli comuni. E nessuno degli Amministratori locali e regionali ha sentito il bisogno di rassegnare le proprie dimissioni di fronte ad un fallimento così evidente.”
“Non basta una macchina di Protezione Civile pronta ad intervenire a disastro compiuto. Servono progetti e programmi di prevenzione, di limitazione dei rischi legati alla fragilità del territorio e al dissesto idrogeologico. L’emergenza costa di più ed apre le maglie per deroghe e somme urgenze che possono rappresentare spiragli a fenomeni distorsivi e interessi poco chiari.
È fondamentale avere una visione complessiva del territorio, in cui le periferie e le aree interne tornino accoglienti e sicure. Per questo occorre un piano di investimenti pubblici che affronti in profondità la questione e non interventi di sterile maquillage elettorale.
Strade, irreggimentazione acque, gestione dei torrenti, spazi pubblici, scuole e servizi. La messa in sicurezza e lo sviluppo del territorio può essere una grande occasione di crescita, sviluppo e lavoro. È questo quello che ci serve per immaginare un futuro per le nostre comunità, non sperpero di denaro pubblico in mille rivoli e progetti clientelari o in macro opere irrealizzabili come il ponte sullo Stretto”.
Sicuramente una battaglia di buon senso che dovrebbe interessare l’intero territorio nazionale, dove spesso si assiste a catastrofi naturali sulle quali si interviene successivamente, non sempre in modo efficace nonostante ingenti investimenti, quando sarebbe più logico impegnare somme di denaro nella prevenzione e gestione del territorio.
