Susa – La Vuelta a España 2025 saluta l’Italia e si prepara a vivere la sua ultima giornata “extra-iberica”. La corsa rossa attraverserà le Alpi nella quarta tappa, portando i corridori da Susa a Voiron, in Francia, per un totale di 206,7 km. Sarà la frazione più lunga dell’intera edizione, nonché una delle più suggestive dal punto di vista paesaggistico. Una giornata che propone un menù vario con due salite impegnative nella prima parte, discese lunghissime, tratti pianeggianti e un finale movimentato che dovrebbe favorire i velocisti, senza però escludere la possibilità che una fuga arrivi fino al traguardo.

La partenza da Susa sarà subito in salita, con i corridori che dopo pochi chilometri affronteranno il primo GPM di giornata: l’ascesa di Exilles (5,6 km al 5,6%, con punte al 9,7%). Una rampa non impossibile, ma sufficiente per favorire la nascita della fuga, che su una tappa del genere potrebbe avere più chance di successo rispetto alle prime giornate. Dopo un breve tratto in falsopiano, la strada tornerà a salire con più decisione verso il Col de Montgenèvre (8,3 km al 6,1%, max 21,7%), valico di confine che segnerà l’uscita dall’Italia e l’ingresso in Francia. Da qui inizierà la seconda fase della giornata con 169 km da percorrere in territorio francese, con ancora un gigante da scalare. Dopo la discesa su Briancon e un tratto in leggera ascesa fino a Le Monetier-les-Bains, il gruppo dovrà affrontare il Col du Lautaret (13,8 km al 4,3%), salita dolce ma lunga, che porterà la corsa oltre i 2000 metri di quota per la prima volta in questa edizione. Si tratta di un passaggio significativo, simbolico quasi, che aprirà idealmente la strada verso le grandi montagne che i corridori troveranno più avanti in Spagna. Ma per il Lautaret i distacchi dovrebbero essere contenuti: in vetta mancheranno ancora 130 km al traguardo, e i velocisti in difficoltà avranno tutto il tempo per rientrare. Dopo una lunga discesa, il percorso entrerà nella sua fase più scorrevole. A 60 km dalla fine ci sarà un breve strappo non categorizzato nei pressi di Grenoble, ultima asperità prima di un finale pianeggiante, animato solo dallo sprint intermedio di Noyarey a -32 dal traguardo. Gli ultimi 7 km in direzione di Voiron proporranno un’ascesa leggera ma costante, con curve e rotonde che renderanno la volata meno lineare del solito. Le caratteristiche del tracciato sembrano disegnate per i velocisti resistenti. Il nome più caldo è quello di Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), che dopo aver gestito le energie a Ceres punta a sfruttare un arrivo fatto su misura per lui. Il belga potrà contare sul suo treno collaudato, già decisivo a Novara. Alla ricerca di riscatto c’è Mads Pedersen (Lidl-Trek), che a Ceres ha mancato l’occasione ma resta uno degli uomini più solidi per reggere le difficoltà altimetriche. Molto atteso anche Ethan Vernon (Israel-Premier Tech), brillante nella prima tappa e con la possibilità di recitare un ruolo da protagonista, a patto di superare bene le salite. Gli outsider abbondano: Orluis Aular (Movistar) e Bryan Coquard (Cofidis) potrebbero beneficiare del dislivello accumulato nella prima parte di giornata, più favorevole agli sprinter resistenti che ai velocisti puri. Elia Viviani (Lotto) avrà il compito di dosare le energie sulle salite per provare a lasciare il segno in una Vuelta che lo vede deciso a non passare inosservato. Da non sottovalutare nemmeno corridori come Casper van Uden (Picnic PostNL), Madis Mihkels (EF Education-EasyPost) e Arne Marit (Intermarché-Wanty), tutti alla ricerca di un’occasione per migliorare i risultati delle prime tappe. Il finale in leggera salita, con curve e rotonde, potrebbe favorire colpi di mano. Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) resta un nome spendibile per un attacco solitario negli ultimi chilometri, oppure per una volata ristretta se il gruppo dovesse arrivare selezionato. Con lui, anche Ben Turner e il giovane francese Thibaud Gruel (Groupama-FDJ) potrebbero trovare terreno fertile. La distanza, le salite nella prima parte e il lungo tratto centrale di “transizione” potrebbero regalare spazio agli attaccanti. Corridori come Nicola Conci (XDS Astana), Marco Frigo (Israel-Premier Tech), Bruno Armirail (Decathlon Ag2R La Mondiale) o giovani promettenti come Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step) e Gal Glivar (Alpecin-Deceuninck) potrebbero sfruttare l’occasione. Ci saranno anche uomini a caccia di punti per le classifiche secondarie: Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels) cercherà di consolidare il primato nella classifica degli scalatori, mentre corridori come Sean Quinn (EF Education-EasyPost) e Patrick Gamper (Jayco-AlUla) proveranno a ripetere i tentativi offensivi già visti nei primi giorni. Infine, non è da escludere che corridori d’esperienza e abituati alle azioni di forza, come Marc Soler (UAE Emirates), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike) e Nico Denz (Red Bull-Bora-hansgrohe), possano muoversi per animare la giornata.
