Vingegaard torna in Maglia Rossa
Figueres – La Vuelta a España 2025 entra nel vivo con la cronosquadre di Figueres, 24,1 km che hanno già dato i primi scossoni alla classifica generale. A imporsi è stata la UAE Team Emirates XRG, capace di una prestazione corale di altissimo livello che ha permesso ai capitani Joao Almeida e Juan Ayuso di prendersi la vittoria e di guadagnare secondi preziosi sui rivali più attesi. Il tempo finale di 25’26”41 è stato sufficiente a scalzare dalla vetta provvisoria la Lidl – Trek, che chiude comunque sul podio di giornata, e soprattutto a contenere il ritorno della Visma-Lease a Bike, giunta al traguardo con il cronometro fermo a 25’34”22. Poco meno di otto secondi hanno dunque separato le due formazioni, ma tanto è bastato a consegnare la gloria alla UAE e, al tempo stesso, a permettere a Jonas Vingegaard di riprendersi la Maglia Rossa grazie al margine accumulato nelle giornate precedenti. Il danese torna così al comando con otto secondi di vantaggio proprio sulla coppia vincitrice di giornata, Almeida e Ayuso, mentre Giulio Ciccone si conferma in piena corsa, scivolando in quinta posizione, staccato di appena 9 secondi. La cronosquadre ha però riservato anche passaggi complicati. David Gaudu è sceso in sesta posizione, penalizzato dal nono posto della sua Groupama-FDJ, che ha perso 24 secondi. Si sono difese bene la Red Bull – Bora – Hansgrohe, quarta a 12 secondi malgrado la sfortuna della caduta di Matteo Sobrero, e la Ineos Grenadiers, quinta a 16 secondi, subito davanti a due formazioni solide come la Movistar e la Decathlon Ag2r La Mondiale, entrambe a 17 secondi. Da segnalare anche l’ottavo posto della Q36.5 Pro Cycling di Tom Pidcock, a 22 secondi, mentre resta esclusa dalla Top 10 la Bahrain Victorious di Antonio Tiberi, costretta a pagare 31 secondi. La cronosquadre non ha sorriso nemmeno a Ben O’Connor e Mikel Landa: il leader della Team Jayco – AlUla ha lasciato 44 secondi, mentre la Soudal Quick-Step ha pagato 48 secondi, distacchi che rischiano di diventare già difficili da recuperare per corridori che puntano alla classifica generale. Ben più pesante, e soprattutto controverso, il passivo della Israel – Premier Tech. La squadra ha infatti terminato con 54 secondi di ritardo, ma il dato è falsato da una protesta di manifestanti che hanno bloccato il percorso, costringendo i corridori a rallentare vistosamente e persino a mettere piede a terra prima di poter ripartire. Un episodio che rischia di lasciare strascichi polemici e che ha compromesso la prova della formazione israeliana. Chiudono la classifica la XDS Astana, penultima a 1’35”, e la Burgos Burpellet BH, ultima con 1’44”. Distacchi che già tagliano fuori entrambe le formazioni da qualsiasi ambizione di classifica, relegandole a un ruolo da cacciatori di tappe.
