Los Corrales de Buelna – La 12a tappa della Vuelta a España 2025 porta ancora il nome di Juan Ayuso. Il talento spagnolo della UAE Team Emirates XRG ha conquistato il successo a Villarcayo dopo una lunga giornata di battaglia, dominando allo sprint Javier Romo (Movistar) al termine di una fuga colossale composta da ben 54 corridori. Terza piazza per Brieuc Rolland (Groupama-FDJ), staccato di soli tredici secondi. Sin dalle prime battute la corsa si è infiammata con continui scatti che hanno allargato progressivamente il drappello degli attaccanti, comprendente uomini di qualità come Pedersen, Landa, Campenaerts, Kwiatkowski, Küng e molti gregari di lusso. La Visma-Lease a Bike del leader Jonas Vingegaard ha concesso spazio, mantenendo il gruppo a distanza di sicurezza e lasciando così che la tappa venisse decisa davanti. Il punto chiave è arrivato sulla salita del Collada de Brenes, dove Marc Soler ha fatto un lavoro impeccabile per lanciare il compagno Ayuso. Lo spagnolo classe 2002 ha attaccato con decisione, trovandosi presto al comando insieme a Romo. I due hanno collaborato nella discesa finale, riuscendo a difendere un margine minimo sul sempre combattivo Rolland, che si è fermato a pochi secondi dalla coppia di testa. Nello sprint conclusivo Ayuso ha fatto valere la sua freschezza, imponendosi nettamente e firmando così la sua seconda vittoria di tappa in questa edizione della Vuelta. Alle loro spalle, Campenaerts e Pedersen hanno regolato il primo gruppo inseguitore, con il danese che ha ulteriormente incrementato il bottino nella classifica a punti.

Il gruppo maglia rossa ha invece viaggiato senza affanni, tagliando il traguardo a oltre sei minuti. La classifica generale resta dunque immutata, Vingegaard conserva la leadership con 50 secondi su Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG) e 54 su Tom Pidcock (Q36.5). Restano a ridosso anche Torstein Traeen (Bahrain Victorious) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale). Una tappa movimentata, vissuta interamente all’attacco, che ha confermato il coraggio di Ayuso e la solidità della UAE, ma che non ha modificato gli equilibri tra i grandi favoriti.
