E’ una sorta di ultimatum quello lanciato dalle associazioni UniCiv (Unione invalidi civili) e UdiCON (Unione per la difesa dei diritti dei consumatori) che chiedono in un documento rivolto al Direttore Generale dell’Asp Giuseppe Cuccì, alla Commissione Sanità siciliana e all’Assessore regionale alla salute Daniela Faraoni un’accelerata ai lavori per la riapertura del distretto Asp 5 di via Impallomeni a Milazzo “considerato che sono da ben due anni iniziati i lavori ed ancora oggi essi risultano in corso”. Nel Distretto è prevista l’apertura di tutti i laboratori per le visite extra ospedaliere ed esso deve garantire – mediante il servizio dei laboratori – lo smaltimento degli accessi al Presidio Ospedaliero e assicurare l’ingresso e la fluidità solo in casi strettamente necessari.

Verrebbero liberati così molti locali che all’interno dell’Ospedale servono e che allo stato non vengono utilizzati- continua la nota del segretario provinciale della sezione milazzese dell’Unione invalidi civili Massimo Bagli-. In alcuni locali dovrebbero invece essere adibiti a fisioterapia per anziani sia domiciliare che ambulatoriale dal momento che per ogni visita viene dato appuntamento a distanza di un anno e che per i soggetti anziani l’anno di tempo equivale a danno irreversibile con difficoltà di recupero”. E concludono: “Tutte le proposte dove sono finite? È da considerarsi inammissibile che oltretutto per un letto da decubito debba passare un anno che per i bambini diversamente abili passano 15 mesi per sedute di psicoterapia e che i genitori sono costretti a rivolgersi alle strutture private. Qualcosa non funziona e qualcosa da rivedere c’è !!! Siamo tutti figli, genitori, mogli, mariti, ed abbiamo bisogno di sapere che le strutture funzionino, che esista un pronto intervento, che gli ambulatori siano coordinati, efficienti ed efficaci, che i pazienti vengano trattati, curati assistiti come se fossero i nostri parenti più cari. È inammissibile che nell’epoca della civilizzazione anche le strutture ospedaliere, ambulatoriali viaggino come i treni a carbone ma con risultati pessimi”.
(Giovanni Luca Perrone)



