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Barcellona Pozzo di Gotto. “Suicidio e carcere”: attuale tavola rotonda tenuta nella Città del penitenziario “Vittorio Madia”

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Secondo il Rapporto Antigone, nel 2024 nelle carceri italiane si sono registrati 91 suicidi, un dato  davvero importante che ha generato profonde ripercussioni su tutto il sistema penitenziario, aumentando lo stress sia per i detenuti sia per la Polizia penitenziaria.

Per richiamare l’attenzione  su questo scenario preoccupante, che ha coinvolto anche la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, l’Osservatorio Violenza e Suicidio, l’associazione Campus Crescita e l’Ordine degli Avvocati di Barcellona hanno organizzato la tavola rotonda “Suicidio e carcere”, svoltasi ieri pomeriggio nell’auditorium Maggiore La Rosa.

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Dopo i saluti istituzionali del sindaco Pinuccio Calabrò, sono intervenuti la psicologa Sonja Grasso, presidente di Campus Crescita, Stefania Callipo, presidente nazionale dell’Osservatorio Violenza e Suicidio – Distretto Sicilia, l’avvocata Rosa Nastasi, responsabile dell’area legale OVS Sicilia, e l’avvocata Mara Correnti, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Barcellona. A moderare i lavori è stata chiamata Valentina Sabino, responsabile dell’area psicologica OVS Sicilia–Milazzo.

L’interessante incontro, curato dalla pedagogista Ilaria Chirico, ha visto le relazioni del procuratore capo di Barcellona Giuseppe Verzera, dell’avvocata Irma Conti, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, della direttrice dell’Istituto penitenziario di Barcellona Romina Taiani, dell’assessore Roberto Molino, del responsabile dell’Ufficio Piano del Distretto 27 Filippo Santoro e del sacerdote don Josef Ellul.

Il confronto ha messo a fuoco temi cruciali: misure di prevenzione, interventi tempestivi e percorsi di reinserimento sociale per le persone detenute.

Sonja Grasso, che ha lavorato a stretto contatto sia con i detenuti sia con il personale di custodia, ha sottolineato: «L’evento è stato realizzato in tempi rapidi ma con grande cura, segno di quanto forte fosse l’urgenza di affrontare insieme una problematica così delicata».

(Riccardo Pirri)

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