Piraino – Doveva essere la partita del riscatto, è diventata l’ennesima occasione sprecata. Allo stadio “Enzo Vasi” la Nebros si illude con il gol di Panzarella, reclama con rabbia per un rigore non concesso e poi si fa rimontare dalla Leonzio, che con Famà e Picchi ribalta la gara e porta a casa un successo pesantissimo. Per i granata resta la sensazione amara di aver compromesso un risultato che sembrava alla portata, complice qualche ingenuità di troppo e un arbitraggio che ha lasciato dietro di sé più di una polemica. Il primo tempo parte con ritmi alti e subito con il segno delle proteste, tanti i cartellini distribuiti dall’arbitro, quasi tutti a carico degli ospiti, protagonisti di un gioco duro e spesso al limite. Nonostante la Leonzio si renda pericolosa già al 5’ con Sangiorgio, impreciso sotto porta, la Nebros risponde con personalità e al 16’ trova il vantaggio: un retropassaggio corto di Ferrè mette in difficoltà la retroguardia avversaria e Panzarella, lesto ad approfittarne, fulmina il portiere con un destro preciso. È l’episodio che dovrebbe indirizzare il match, ma invece diventa l’inizio di un pomeriggio tormentato. Al 30’ Ferrè viene steso in area, l’arbitro lascia correre e scatena l’ira dei padroni di casa, convinti che il contatto fosse netto. La Leonzio ringrazia e al 37’ trova il pareggio con Famà, che insacca dopo un contrasto sospetto su Scolaro, ostacolato al momento del rinvio. Anche qui le proteste non mancano, con il primo assistente posizionato a pochi metri dall’azione senza intervenire. È il gol che manda le squadre al riposo sull’1-1 e che cambia l’inerzia della sfida. Nella ripresa la Nebros ci prova con orgoglio, sostenuta da un pubblico che non smette di incitare. Scolaro sfiora il bersaglio su punizione, Ferrè non riesce a concretizzare un paio di buone occasioni e la manovra si infrange costantemente sul muro difensivo ospite. La Leonzio, più cinica, aspetta il momento giusto e colpisce: al 26’ Picchi, entrato da pochi minuti, sfrutta un varco sulla destra e firma il sorpasso con un diagonale che piega le mani a Paterniti. La reazione granata è generosa ma disordinata. Punizioni e traversoni si moltiplicano, ma la precisione latita. Ferrè ci prova ancora dalla distanza, Traviglia manca di poco il colpo del pari, e nel finale lo stesso Ferrè calcia debolmente, facilitando l’intervento del portiere. A rendere ancora più amara la giornata arriva anche l’espulsione di Bruno, scambiato dal direttore di gara per autore di un fallo commesso da un compagno, episodio che sintetizza la confusione arbitrale di un match vissuto sul filo della tensione.
