La maggioranza consiliare di Villafranca Tirrena, ora composta da Fabrizio D’Andrea e dai due gruppi rispettivamente capitanati da Andrea Alizzi (assente Maria Ruggeri) e Daniela Zirilli, ha approvato – con 6 voti su 5 – il regolamento istitutivo della Tassa di Soggiorno, proposto dal vicesindaco Gianfranco Ammendolia.
È successo nella seduta di continuazione di ieri pomeriggio, che, dopo le due serene votazioni all’unanimità sui due punti – riqualificazione di Calvaruso e passaggi pedonali vicino le scuole – proposti dal consigliere di opposizione Mario Russo, si è accesa sull’argomento Tassa di Soggiorno fino ad un duro confronto tra il sindaco Giuseppe Cavallaro e il presidente Riccardo Ramuglia.

A provocare lo scontro il fatto che Ramuglia avesse dichiaratamente smesso di essere super partes come il suo ruolo richiederebbe – cosa invero già avvenuta in qualche occasione nella riunione precedente ed evidenziava da Alizzi – per leggere una dura nota di biasimo non solo per la proposta in discussione, ma anche per i “fallimenti” dell’amministrazione.
Errori che Cavallaro non esclude, ma per i quali chiama in causa la corresponsabilità di Ramuglia, dal momento che il suo gruppo – ora Villafranca 2.0 – ha fatto parte dell’Amministrazione fino a luglio scorso; e non solo perché a lui stesso – ha detto – sono riconducibili diversi bilanci sottendenti i “fallimenti” denunciati, approvati nelle passate Amministrazioni quando ricopriva il ruolo di Assessore al ramo.
Le argomentazioni di Ramuglia con il netto respingimento della tassa, che “nuocerebbe gravemente all’economia villafranchese”, si aggiungono a quelle del leader del suo gruppo Salvatore Micali, comunque in generale contrario, tendenti come extrema ratio ad una modifica del regolamento, nei termini unanimemente condivisi in una apposita riunione di Commissione ma non recepiti nella proposta di Ammendolia, per limitare la tassa solo agli alberghi e ai B&B, alle persone maggiorenni e al periodo 15 maggio – 15 settembre.
Quindi, con l’approvazione di ieri, la Tassa di Soggiorno entrerà in vigore dal 1 gennaio 2026, con l’importo ancora da determinare ipotizzabile intorno ai due euro, e potrà essere iscritta nel redigendo bilancio di previsione 2025-2027 per l’importo di 20 mila euro, calcolato dall’Ufficio Economico-Finanziario.
Russo da parte sua, diversamente da tutti gli altri consiglieri e dall’assessore Francesco Coiro, non ritiene la tassa funzionale al pareggio di bilancio, pertanto avrebbe voluto trattare l’argomento senza fretta con le modifiche uscite dalla Commissione.

Non sono mancate in conclusione anche divergenze di opinione su chi graverà la Tassa di Soggiorno: correttamente sui turisti per Ammendolia ed indirettamente sui cittadini per la perdita di domanda – confutata dallo stesso Ammendolia – secondo Ramuglia e Gaetano Lamberto, mentre sui proprietari delle case per Micali.
Su Calvaruso bisogna dire che si è registrato un convinto impegno “generico” da parte dell’Amministrazione secondo le indicazioni che potranno emergere dal tavolo con tutte le forze politiche consiliari auspicato dal sindaco.
