Nella palestra dell’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci di Villafranca Tirrena si è svolto un convegno di grande spessore dal titolo “Adolescenti e tecnologia: sfide comunicative e psicologiche”, promosso dall’Associazione ‘I Numeri Primi’ insieme alla scuola e al Comune.
Un tema che oggi più che mai interpella famiglie, insegnanti e istituzioni: i giovani vivono immersi in un mondo digitale che offre opportunità ma espone anche a rischi concreti, dal cyberbullismo alla dipendenza da social e videogiochi. Per questo, occasioni di confronto come questa rappresentano strumenti fondamentali di prevenzione e crescita collettiva.

L’iniziativa, preceduta dalla visione in classe del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, ha coinvolto le seconde e terze della Scuola Media, guidandole in una riflessione sul bullismo e sul corretto uso delle tecnologie. A dare forza al messaggio, le parole della dirigente scolastica Rossana Ingrassia: «Occhi dritti, orecchie aperte. Non si può morire di bullismo».
Il dibattito ha visto la partecipazione di esperti come il prof. Francesco Pira, docente di Sociologia dell’Università di Messina, che ha parlato della trasformazione dell’identità nell’era del Metaverso e dell’Intelligenza Artificiale, e della diffusione di realtà parallele virtuali che alimentano dipendenze digitali.
La prof.ssa Carmela Mento ha approfondito le fragilità emotive legate alla tecnologia, mentre Katia Gussio, pedagogista e presidente dell’associazione, ha proposto strumenti educativi concreti.
Importante anche l’intervento del Commissario Capo Antonio Runfolo, affiancato dall’agente Giovanni Briguglio della Polizia Postale, che ha spiegato come proteggersi dai pericoli online e ricordato l’importanza del ruolo dei genitori previsto dalla Legge 70/2024 sul bullismo.
Al convegno hanno preso parte sindaci e rappresentanti istituzionali del territorio, insieme a soci e collaboratori dell’associazione, tutti uniti – hanno fatto sapere – dall’obiettivo di promuovere una comunità più consapevole e attenta al benessere dei ragazzi.
Particolarmente significativi i momenti di dialogo con gli studenti, che hanno posto domande profonde dalle quali a volte è emerso un bisogno autentico di comprensione e accompagnamento.
Il convegno si è rivelato quindi non solo un evento formativo, ma un laboratorio di cittadinanza attiva: ha dimostrato che scuola, famiglie e istituzioni, quando lavorano insieme, possono costruire percorsi educativi che non solo informano, ma formano coscienze.
La vera sfida resta ora quella di mantenere acceso questo dialogo, trasformando giornate come questa in un impegno costante. Perché l’educazione digitale non può limitarsi a un singolo evento: deve diventare parte integrante della crescita dei nostri giovani.
(Riccardo Pirri)
